Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
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Mai una sala stampa aveva colpito la mia immaginazione come quella di Gaildorf. Dalla pista al locale, una scuola, c’èà da fare una bella camminata in salita. Si arriva trafelati e sudati, soprattutto in un sabato torrido come quello di oggi.
Segui le frecce e a un certo punto entri in un boschetto con tanto di ostacoli per allenare i militari: proseguendo si apre il cortile, dove in terra sono disegnate le strisce stradali per insegnare ai ragazzi le regole della strada. E poi finalmente si entra in questo salone, dove adesso ci sono i giornalisti, ma solitamente utilizzato come palestra, con tanto di funi.
Assomiglia insomma a quei luoghi da film, dove si allenano le reclute militari e facendo uno sforzo di fantasia sembra quasi sentire le urla degli ufficiali. Per un giorno ci si sente così: militari. Un modo pittoresco per sentirsi giornalisti sul campo.
Entra nella Brux Clinic con i caschi che utilizza in gara, serviranno per la visita e l’adattamento perfetto del Brux, e con lei entra una simpatia e un’energia travolgente che fanno di Federica Brignone un personaggio affascinante. E lei la è già a venti anni. Oltre a rappresentare il presente e il futuro dello sci, l’atleta italiana figlia d’arte, sua madre “Ninna” Quario era protagonista della Valanga Rosa, è una sportiva al 100%. Quando elenca gli sport che pratica le si illuminano i suoi occhi grandi e profondi che sprigionano forza e determinazione.
“Adesso preparo gli esami del primo anno di scienze motorie a Torino e in questo periodo penso solo all’università, che è un bell’impegno perché dalle 9 alle 16 sono in facoltà”.
E poi ci saranno gli allenamenti per lo sci. Fai molta palestra?
“Ci certo mi devo anche allenare, però la mia preparatrice mi lascia libertà, scelgo un po’ cosa fare, perchè la palestra non mi piace. Se devo fare la parte alta preferisco arrampicare, mi piace di più. Poi un’altra cosa che non amo è il ciclismo.”
Con tutti gli impegni che hai, alla sera arrivi tardi a casa, come fai per mangiare?
“Cucino io. Mi piace e mi diverte stare ai fornelli. E poi sono golosa di dolci e così torte, tiramisù, budini mi vengono alla grande, però faccio anche altre cose.”
Tipo? Piatti valdostani? Alla domanda, Federica risponde decisa.
”Sono valdostana di adozione, io sono milanese e quindi cucino il riso giallo con l’ossobuco”.
Tonando allo sport. Ora ci sono gli esami all’università, poi com’è scandito il tuo anno?
“Dopo gli esami un po’ di vacanza, poi partirò con la nazionale per Ushuaia per gli allenamenti estivi”.
In che disciplina ti allenerai. Vai forte in Gigante, specialità dove hai ottenuto il primo podio della carriera.
“Mi allenerò in tutte le discipline perché l’obiettivo è andare forte dappertutto.”
Al primo anno vero di Coppa due quarti posti e un terzo posto, un bel biglietto da visita. Ma com’è salire per la prima volta sul podio mondiale?
“Difficile da dire, perché quando te ne rendi conto la festa è già finita. – sorride- Vai sul podio, vieni premiata, ma ancora non te ne accorgi di quello che è accaduto.”
Il discorso scivola verso i materiali e per un profano è sempre difficile capire. Federica spiega le differenza tra i modelli di sci e svela una curiosità. “ Io uso sempre quel modello di sci. Lo stesso accade con gli scarponi: una volta che ne scegli un paio lo adatti secondo il tuo stile, piede, fresandolo, inclinandolo a piacimento poi utilizzi quello e basta, io addirittura lo uso in tutte le discipline”.
E adesso provi Brux.
“Si. Sono curiosa di indossarlo, provarlo. Sono molto attenta a questi dispositivi che ti permettono di migliorare la performance, o comunque ti aiutano. E così ora lo provo. Lo utilizzano in tanti. A parte Svindal, Rocca e altri atleti, sulle piste da sci molta gente ora lo porta e ne sente benefici. Adesso lo proverò anche io. Una cosa che non farò – si mette a ridere- sarà metterlo sotto l’elastico degli occhiali, come fanno in tanti. Non mi sembra molto igienico”.
La chiacchierata è finita, il dottor Pelosi la chiama per la visita posturale e l’adattamento del Brux. Le viene confezionato il Brux colorato. Svindal lo utilizza rosso, Janrud giallo e Rocca tricolore. Per Federica è blu. “Il colore mi piace molto è quello che volevo, o così o verde perché rosso non mi piace”.
Blu è il colore lanciato per i piloti delle moto, quindi comune denominatore tra te e loro: la velocità.
“Ah le moto le adoro e mi piacerebbe vedere una gara, ad esempio il Mugello”.
La visita è finita, Federica saluta e corre verso la macchina, deve tornare a Torino per il corso di danza acrobatica.
Solidarietà assoluta verso il ministro Mastella. Non si è mai visto un parlamento così unanime. Ci voleva un giudice che ammanettasse la moglie del ministro della giustizia per scatenare l’ira dei nostri parlamentari. Speriamo sia l’inizio di una caccia alle streghe, a politici poco limpidi, che non potrà fare che bene a noi. Ormai siamo alla frutta, per cui ci vorrebbe qualcosa per tornare l’antipasto perché la Repubblica delle banane possa tornare a essere almeno la repubblica dei gigioni simpatici e non così ladri. E poi detra e sinistra in Italia non esistono più. Speriamo si torni a un minimo di senso civile, di onore e soprattutto di valori ormai volati via.
Mentre a Roma piangono la triste inchiesta sul ministro che a nostre spese è andato al GP di Monza con l’aereo dello Stato, a Napoli i bambini non vanno a scuola per colpa dell’immondizia. Intanto i residenti non fanno nulla, aspettano soltanto i militari che spalino la loro merda. Ancora una volta il popolo napoletano conferma il suo pedigree: lavorare poco e strare sulle spalle degli altri. Anche qui è ora di darci un taglio. L’esercito serve a tenere la calma non a spostare immondizia. E poi basta, è una vita che Napoli è sporca, adesso sarà peggiorata, ma non è una novità, così come non è una novità la corruzione del sistema. Iniziamo a fare pagare chi ha colpa e poi tutto si risolverà.
Altra bella notizia della settimana è la mancata visita del Papa all’Università la Sapienza. Povero Benedetto XVI, rifiutato da studenti e docenti infedeli. Diciamo che al Vaticano è andata bene la mini protesta per passare dalla parte dell’umiliato e della vittima. Se voleva il Papa poteva andare, anche perché si sa le manifestazioni sono pane quotidiano così come lo scambio d’idee. Ma è più strumentalizzabile dicendo quello che CEI e Vaticano hanno detto. Offesi da proteste inaudite, non si rendono conto che sono ormai in uno Stato Laico dove la Chiesa non ha più importanza come prima, ma il merito di tale de-classificazione è anche dello Stato Pontificio che continua a rompere su leggi ormai consolidate come l’aborto. Non sono la parola assoluta, si devono rendere conto che sono un organo come un altro e che inizino a pagare le tasse abbattendo così privilegi ingiusti.
La nuova Chiesa riformata dal nuovo Papa Ratzinger, ha sbagliato epoca. Siamo nel 2007, il progresso è all’ordine nel secondo, le vacanze su Marte si avvicinano e invece guarda un po’, da San Pietro mi stupiscono in continuazione con prese di posizione degne dell’anno 1000. Altro che recupero dei classici come avvenuto nel Rinascimento, qui stiamo tornando alle Crociate! Prima la messa in latino, poi la dichiarazione di superiorità del cristianesimo su ortodossi e protestanti, religioni recuperate nulla di che. La libertà di culto a breve andrà a farsi benedire, ma soprattutto siamo pronti alla mossa epocale.
Domani o al massimo lunedì prossimo i lavori saranno finiti e verrà inaugurata la nuova inquisizione. Al rogo streghe, streghette, scienziati a partire da Giordano Bruno per dare continuità con il recente passato. Inoltre è già stato redatto l’indice dei libri proibiti e dunque attenzione a quello che avete nelle librerie. E sul banco degli inquisitori oltre al cardinale Carafa, già Papa a quel tempo, presente tramite un ritratto posto sulla sedia centrale per dare merito a un grande personaggio dell’inquisizione, metteremo le perle della nostra epoca Bagnasco e Ruini, logicamente sotto la regia di Ratzinger che assomiglia sempre più ai nostri politici italiani che come motto hanno vecchio è bello, indietro tutta!
Il mondo va avanti, la chiesa va indietro! Alla faccia dell’evangelizzazione, di rimanere vicino ai fedeli, di istruirli, qui si torna all’epoca medioevale. In pochi giorni, il nuovo pontefice ha cacciato due riforme da leccarsi i baffi. Il nuovo metodo di votazione del Papa e adesso arriva la messa in latino. Fantastico! Segnali d ‘arretratezza l’Italia li fa vedere tutti i giorni e come se non bastasse, i n nostri ospiti, quelli del Vaticano, riformano le leggi secondo le usanze della Roma Imperiale. Non c’è che dire la parola futuro di questi tempi fa schifo a parecchi!
Il comitato anti rumore di San Siro è stato splendido. E’ riuscito a intaccare in parte il grande concerto di Vasco Rossi. Uno spettacolo meraviglioso, da pelle d’oca, bello, intenso! Insomma mitico! L’unico neo secondo voi? Il volume. Abbassato per non fare rumore, altrimenti gli abitanti non dormono e poi inizio anticipato. Con che risultato? Quasi nullo, tanto la gente è defluita fino a tarda. Capisco che il ruore sia una forma di inquinamento, ma per un concerto come quello di Vasco si poteva evitare di dare dei limiti. Alla fine uno spettacolo è per la collettività, mentre in Italia si guarda il singolo, quando qualcuno ne ha voglia! Non è possibile che un piccolo gruppo di persone riesca in parte a falsare certi grandi eventi. Stessa cosa succede per chi abita vicino agli autodromi e si lamenta del rumore. Tipiche mosse all’italiana! Senza parole!
Che i parmigiani non vedano oltre il loro naso è dato assodato da tempo! E ora arriva la conferma. L’ex sindaco Ubaldi, è riuscito a dire che Parma figura tra le quattro città più belle del mondo! Ora che non ha più cariche comunicali il buon Elvio è meglio che inizi a girare un po’. Parma è bella, ma non esageriamo. Vabbè che pensiamo di essere i più belli e i più forti, ma un po’ di umiltà a volte non guasta. Visitate gente visitate!
Corona e le paparazzate basta! Il bel fotografo, piacerà pure alla gente, malata di gossip, ma è ora di darci un taglio. Non si fa che parlare id lui, delle foto dei cornuti e razziati ricattati che sapevano e ora entra in scena anche Nina Moric a scagliarsi contro il marito. Riusciremo a metterci alle spalle questa ennesima storia povera di tutto, tranne che di gossip! E speriamo che Mentana inizi a tornare a guardare a cose più serie e soprattutto esca dal suo menu Cogne- Vallettopoli ormai logorante e sfiancante.
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