Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Entra nella Brux Clinic con i caschi che utilizza in gara, serviranno per la visita e l’adattamento perfetto del Brux, e con lei entra una simpatia e un’energia travolgente che fanno di Federica Brignone un personaggio affascinante. E lei la è già a venti anni. Oltre a rappresentare il presente e il futuro dello sci, l’atleta italiana figlia d’arte, sua madre “Ninna” Quario era protagonista della Valanga Rosa, è una sportiva al 100%. Quando elenca gli sport che pratica le si illuminano i suoi occhi grandi e profondi che sprigionano forza e determinazione.
“Adesso preparo gli esami del primo anno di scienze motorie a Torino e in questo periodo penso solo all’università, che è un bell’impegno perché dalle 9 alle 16 sono in facoltà”.
E poi ci saranno gli allenamenti per lo sci. Fai molta palestra?
“Ci certo mi devo anche allenare, però la mia preparatrice mi lascia libertà, scelgo un po’ cosa fare, perchè la palestra non mi piace. Se devo fare la parte alta preferisco arrampicare, mi piace di più. Poi un’altra cosa che non amo è il ciclismo.”
Con tutti gli impegni che hai, alla sera arrivi tardi a casa, come fai per mangiare?
“Cucino io. Mi piace e mi diverte stare ai fornelli. E poi sono golosa di dolci e così torte, tiramisù, budini mi vengono alla grande, però faccio anche altre cose.”
Tipo? Piatti valdostani? Alla domanda, Federica risponde decisa.
”Sono valdostana di adozione, io sono milanese e quindi cucino il riso giallo con l’ossobuco”.
Tonando allo sport. Ora ci sono gli esami all’università, poi com’è scandito il tuo anno?
“Dopo gli esami un po’ di vacanza, poi partirò con la nazionale per Ushuaia per gli allenamenti estivi”.
In che disciplina ti allenerai. Vai forte in Gigante, specialità dove hai ottenuto il primo podio della carriera.
“Mi allenerò in tutte le discipline perché l’obiettivo è andare forte dappertutto.”
Al primo anno vero di Coppa due quarti posti e un terzo posto, un bel biglietto da visita. Ma com’è salire per la prima volta sul podio mondiale?
“Difficile da dire, perché quando te ne rendi conto la festa è già finita. – sorride- Vai sul podio, vieni premiata, ma ancora non te ne accorgi di quello che è accaduto.”
Il discorso scivola verso i materiali e per un profano è sempre difficile capire. Federica spiega le differenza tra i modelli di sci e svela una curiosità. “ Io uso sempre quel modello di sci. Lo stesso accade con gli scarponi: una volta che ne scegli un paio lo adatti secondo il tuo stile, piede, fresandolo, inclinandolo a piacimento poi utilizzi quello e basta, io addirittura lo uso in tutte le discipline”.
E adesso provi Brux.
“Si. Sono curiosa di indossarlo, provarlo. Sono molto attenta a questi dispositivi che ti permettono di migliorare la performance, o comunque ti aiutano. E così ora lo provo. Lo utilizzano in tanti. A parte Svindal, Rocca e altri atleti, sulle piste da sci molta gente ora lo porta e ne sente benefici. Adesso lo proverò anche io. Una cosa che non farò – si mette a ridere- sarà metterlo sotto l’elastico degli occhiali, come fanno in tanti. Non mi sembra molto igienico”.
La chiacchierata è finita, il dottor Pelosi la chiama per la visita posturale e l’adattamento del Brux. Le viene confezionato il Brux colorato. Svindal lo utilizza rosso, Janrud giallo e Rocca tricolore. Per Federica è blu. “Il colore mi piace molto è quello che volevo, o così o verde perché rosso non mi piace”.
Blu è il colore lanciato per i piloti delle moto, quindi comune denominatore tra te e loro: la velocità.
“Ah le moto le adoro e mi piacerebbe vedere una gara, ad esempio il Mugello”.
La visita è finita, Federica saluta e corre verso la macchina, deve tornare a Torino per il corso di danza acrobatica.
La premiata ditta Melandri- Simoncelli si presenta allo stand San Carlo in perfetto orario: le 14. I numerosi fan dei due piloti del team Gresini sono già lì, armati di macchine fotografiche, aspettano di farsi firmare cappellini e poster. Disponibili come sempre Macio e Sic firmano, sorridono, si mettono in posa per le foto per oltre mezz’ora. Sembra di essere a una gara del Motomondiale, invece è Cibus.
“C’è un gran casino di gente, non me l’aspettavo”. Attacca così Simoncelli, con la sua inconfondibile pronuncia romagnola. Melandri gli fa eco. “Pensavo ci fosse gente più matura, invece è bella vivace, piena di ragazzi. Arrivare è stato un delirio e impossibile parcheggiare. Va forte Cibus”.
E vanno forte anche loro. “A Jerez ho avuto i primi risultati incoraggianti- racconta Simoncelli- e sono contento del lavoro svolto sia in gara che nei test del giorno seguente. Avevo bisogno di provare, perché l’inizio è stato duro. Abituarsi alla moto, all’elettronica alle gomme non è semplice perché con la MotoGp è dura inventare, bisogna conoscerla per gradi e studiarla. A tutto ciò vanno aggiunti i pochi test e le cadute di inizio stagione; non è stata una passeggiata. In Spagna ho capito diverse cose. Adesso non resta che crescere e continuare su questa strada”.
Anche Melandri a Jerez ha trovato il bandolo della matassa. “Ho avuto una partenza difficile a causa delle sospensioni che sono arrivate in Spagna. La Ohlins mi ha portato le forcelle che volevo e ho fatto decisamente un passo avanti.”
I test sono pochi e per un pilota come Simoncelli è uno svantaggio perché al debutto si avrebbe bisogno di fare chilometri. “ Anche per chi ha esperienza i test sono pochi. – dice Melandri- Oltre a questo si aggiunge il fatto che abbiamo gomme contingentate anche per le prove e questo non ci permette di provare tutto quello che vorremmo, perché per alcune prove servono gomme fresche.”
Per ovviare alla mancanza di test e per stare in moto Melandri si diverte con il cross.
“ Con la moto da cross vado sempre, ma adesso ho ripreso a fare motard, due settimane fa mi sono allenato a Castelletto di Branduzzo insieme a quelli del mondiale.”
La pausa tra Jerez e Le Mans è di tre settimane. Simoncelli si è dilettato a commentare la SBK da Monza per la 7. Melandri invece mette a posto casa.”Ho rifatto alcune cose e ora sto allestendo la mia palestra personale.”
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