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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Filippo Delmonte (del 18/12/2007 @ 10:31:33, in superbike, linkato 9845 volte)
Dietro agli occhi di ghiaccio è sempre stato difficile andare. Come tutti i campioni di razza, Carl Fogarty, è un personaggio affascinante, ma a differenza di molti colleghi è sempre stato difficile prenderlo, farlo parlare apertamente. Aggressivo, magico in pista, capace di fare sognare, il Re è sempre stato uno schivo, timido nel paddock e da qui la difficoltà spesso a esprimersi, a piacere agli sponsor, a cui comunque piaceva per i risultati. Insomma il baronetto è la doppia faccia di una stessa medaglia che incuriosisce e affascina, non solo noi appassionati, ma anche i piloti, i grandi piloti come Max Biaggi. Durante un momento di pausa dell’intervista per il suo dvd, mi ha chiesto:”ma com’è Fogarty?” Una domanda bella, che dimostra quanto un personaggio come King Carl abbia attirato la curiosità di un campionissimo come Biaggi, sempre attento e appassionato a quello che accade nel mondo delle due ruote. E com’è questo Fogarty? Un angelo e un diavolo direbbe lui! Io dico, sorprendente. Forse perché non corre più, forse perché aveva voglia di darci la possibilità di fare un dvd degno del campionissimo della Superbike, forse perché gli siamo rimasti simpatici e perché l’appuntamento è stato preso da Paolo Ciabatti, ma fatto sta che Foggy è stato il contrario di ciò che immaginavo. La sera prima di partire, l’aereo per Manchester partiva alle 5, non ho dormito! Timore reverenziale! Finalmente potrò conoscere King Carl, il mio mito! Fortuna, curiosità e paura di fare una figuraccia con il mio inglese alla Totò, mi hanno tenuto sveglio le poche ore che mi separavano dal prendere l’aereo! Tensione allo stato puro, mille domande da fargli e tanta voglia di fare bene e soprattutto mi sentivo come la prima volta che gli ho chiesto l’autografo, avevo tredici anni, a Monza. Mani sudate e cuore impazzito. Per fortuna il tempo è volato e siamo arrivati a Blackburn. Telefono:” Carl sono Filippo Delmonte, mezz’ora e siamo da te! A che numero sei di…” Ok! Non c’è numero.” E mi sorprende in un primo momento, poi quando entriamo nella strada che porta a casa Fogarty. La sua è l’ultima! E che casa. Si apre su una vallata splendida, verde! King Carl è ora davanti a me ed Enrico, il cameraman, è tranquillo, amichevole. Gioca con il cane nel cortile. Sorride! Volete un drink? S’inizia. La casa è splendida, la cucina spettacolare. Nera, tutta nera e in mezzo un super schermo al plasma. Avanti il tipo! Carl chiacchiera e gli ricordo la prima volta che mi ha fatto un autografo (era a Monza ed era ancora un pilota privato, con la Honda, e veniva dalla splendida performance del TT). Da fan sono diventato quello che gli farà le domande, cercherà qualcosa di bello per il dvd a lui dedicato. Forte e strana la vita, i sogni a volte si avverano! Lui è tranquillo. Ride, scherza è affabile. Iniziamo con l’intervista. Poi facciamo un break, suona il campanello è un conoscente che con lui realizza quadri particolari. Dipinge la tavola, poi vi immerge strumenti che lasciano un’impronta. Queste”opere” una volta asciugate vengono firmate da Carl e poi vendute per beneficenza. Anche questo è Carl Fogarty. L’intervista passa via veloce, Carl chiacchiera con passione, regala bellissimi aneddoti e si mette a nudo. Finisce che il Foggy mio eroe in pista rimane ancora uno dei miei piloti preferiti che ora ho potuto conoscere e apprezzare. Grazie Carl! Un sogno l’ho realizzato anche io… Di seguito riporto alcuni stralci dell’intervista, per me importanti e alcuni dei quali inediti perché non presenti nel dvd. La canottiera verde, il suo portafortuna ora in quadro, che in pochi ha mai saputo la sua esistenza. “Negli anni passati in Irlanda- racconta il Re- si correva una grande gara e tutti gli anni, puntualmente, mentre stavo al commando della gara accadeva sempre qualcosa….! Ricordo l’ultima volta che ci gareggiai su una Ducati nel 93’: guadagnata la Pole Position nelle qualifiche, mi dicevo “sicuramente domani accade qualcosa…!”….a quel punto ci fu qualcuno che mi disse “se indossi qualcosa di verde vinci…” e io, essendo un po’ superstizioso, decisi di indossare una canottiera verde sotto la tuta in pelle e vinsi entrambe le gare e stabilì inoltre il record sul giro…; la portai anche per la settimana successiva e vinsi le mie prime due gare su Ducati ad Albacete e da quel momento decisi ci indossarla sempre e continuai a vincere: E proprio durante la sua fase di pilota, da strada, Carl diventa amico di Hislop, altro grande eroe sfortunatamente scomparso in un incidente in elicottero. “Siamo stati amici per tantissimi anni…e quello che gli è successo è stata proprio una tragedia…, avevamo fatto delle belle gare nel TT dell’isola di Man… e lui era molto veloce nel TT, come nel 92’.., lui stava alla Norton e io stavo alla Yamaha…lui vinse di 4 secondi e io registrai il giro più veloce…, credo che fummo entrambi felici. Magari fosse ancora qua oggi…!!! Altri amici? “Credo che quando vuoi vincere così tanto non puoi avere tanti amici…è normale..; comunque James Whitham è stato un mio grande amico…; ora sto rivedendo un pò tutti…, ho visto Scott Russell 3 o 4 settimane fa…ora siamo diventati buoni amici…ma quando gareggiavamo…lo odiavo! Ma si cambia.., io sono cambiato…, sono un bravo ragazzo ora…forse…!” Il Fogarty pilota aveva paura prima delle gare? F : Io credo che come qualsiasi altro pilota avevo paura, o meglio, ero nervoso prima di ogni gara. Anche quando gioco a tennis con mia moglie avverto nervosismo perché so che lei è più forte di me e mi può battere! Quindi è normale sentirsi nervosi prima delle gare…; ed è anche una cosa che va sempre in crescendo… non si attenua mai! Anche durante il mio ultimo anno di gare, nel 2000…, ero più nervoso allora degli anni precedenti. Si è nervosi fino a quando si vede il semaforo verde…; è allora che sparisce tutto e ci si concentra sulla corsa…cercando la determinazione per poter vincere…; ma prima della gara si è molto nervosi. Io personalmente non permettevo a nessuno di parlarmi prima della gara…, volevo stare da solo. Quali sono le componenti per poter vincere una gara? Variano o basta dare gas? F : Sicuramente tutto sta nella testa! Qualsiasi cosa uno faccia, qualsiasi sport si pratichi il segreto sta sempre nella testa. Se si crede nella propria caparbietà, nella propria volontà, nella propria forza, nella propria aggressività….tutto dipende dalla testa. E’ la testa che ti dice dove aprire o chiudere il gas…! Non conta certo quanto tempo si passa in palestra o quanto si corra…., tutto dipende dalla testa: se si vuol vincere o no, come si vuol vincere etc… Perché non hai mai corso in MotoGp? F : Perché nessuno me lo ha chiesto! Onestamente non saprei….Moto Gp…moto 500…! Ci fu forse una piccola possibilità con la squadra di Kenny Roberts nel 95’ o con la squadra Lucky Strike nel 92’ o 93’ credo…ma non accadde poi nulla. E’ difficile tra l’altro passare alla Moto Gp ed è un discorso prevalentemente politico…: è facile se si è spagnoli o italiani o giapponesi…, ma per gli inglesi è sempre stato difficile entrarvici. Tuttavia oggi le cose sono più semplici. Magari avessi 20 anni oggi…correre in Moto Gp con la Ducati e vincere delle gare…! Sarebbe fantastico! La Moto Gp è arrivata purtroppo troppo tardi per me. Credi che i piloti sbk siano adatti alla GP? Maaa…., i piloti sono dei bravi piloti…, basti pensare che il campione uscente della Moto Gp , Hayden, è un pilota che viene dalla Superbike…, d’accordo Rossi è un pilota Moto Gp…… Credo comunque che alcuni piloti della Superbike sono passati un pò tardi alla Moto Gp…; prendiamo Edwards, per esempio.., due volte campione del mondo Superbike, passa alla Moto Gp…, intasca tanti soldi.., ma non ha le motivazioni per vincere…; secondo me si deve entrare in Moto Gp o in Superbike quando non si è nessuno. Se vuoi trovare qualcuno che batta Rossi non puoi chiamare Biaggi, Checa, Capirossi o Gibernau…è impossibile che ci riescano…sono troppo vecchi! L’ho ribadito tre anni fa…, se si vuol battere Valentino Rossi devi schierare piloti giovani e affamati! E ora lo stanno facendo…vedi Casey Stoner, Pedrosa…, è normale…ed è l’unico modo! Quando un pilota della Superbike passa alla Moto Gp è gia troppo vecchio, ha già in tasca tanti soldi e manca delle giuste motivazioni! Vermeulen è un’ eccezione: è un grande pilota, giovane e non ha ancora vinto nulla…., avrebbe potuto vincere nella Superbike ma non aveva la moto e la squadra giusta…. Lui è veramente forte e credo che entro i prossimi due anni vincerà la Moto Gp.
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Di Filippo Delmonte (del 12/12/2007 @ 19:54:47, in superbike, linkato 1548 volte)
Brands Hatch 5-8-2007 Il fascino di Brands Hatch è unico. L’aria è magica, come quella che si respira a Monza, il pubblico fantastico. Il modo più bello per andare in vacanze, correre sul saliscendi salotto di London che incorona Canepa. La Ducati trova il suo pane, Canepa in crescita continua e velocissimo nella sua categoria, oltre che veloce nello sviluppo della 1098, compie il suo capolavoro. Va a prendere Corti, in debito d’ossigeno con ciclistica e gomme, si guarda da Simeon e vince la sua seconda gara. Si rilancia in graduatoria e inaugura il suo periodo d’oro con una gara maiuscola. Pierino la Peste si lecca le ferite. Ancora una volta dà il massimo, ma nulla da fare. Si deve inchinare senza poter combattere. Dura la vita! Lausitz Ring 9-9-2007 Nell’ex DDR fa freddo! Il tempo inclemente in un posto inclemente è qualcosa di terribile e per fortuna che arriva la domenica e ci si può scaldare con la bagarre. Il ritorno dalle ferie è teso per Baiocco. In testa alla classifica, Matteo, sente sicuramente la responsabilità, la pressione, ma non è a posto di ciclistica e parte dalle retrovie. Rimonta con grinta e conclude ottavo. Perde un po’ di vantaggio mentre Van Keymeullen vince la gara. Fino a tre giri dalla fine Corti sembra pronto per la prima vittoria stagionale, ma non è così. Subisce anche Canepa, da parte sua commette una sbavatura nella curva più lenta, ma di contro dichiarerà di non avere avuto più grip da metà gara viste le condizioni di una pista fredda che va asciugando. E così sarà terzo. Vallelunga 30-9-2007 Il rinnovato tracciato alle porte di Roma regala la penultima fatica della stagione. Un bellissimo e caldo sole, un pubblico meraviglioso e numeroso, sono la cornice ideale per una gara epica. Corti fa la differenza. Legge la gara in modo perfetto, combatte con Aitchison, gli mette pressione e l’australiano va gambe all’aria al tornantino. Addio sogni di titolo per Atcho, splendida prestazione di forza per Claudio che vince con tanto merito e classe una gara difficile, condotta in modo magistrale. Dietro al 71, si piazza un Canepa perfetto, bravo a chiudere davanti a Badovini, altro eroe di giornata che piega la resistenza di Roberts con una condotta esemplare. Il portacolori della MV è cattivo, duro, vuole il podio e lo ottiene. Splendido il modo in cui affronta, sorpassa e non si fa sorprendere chiudendo la porta e inducendo all’errore Roberts. Il leader di classifica Baiocco dopo la Germania si ripete in Italia. Parte dietro e poi recupera. Ci mette tutto sé stesso, ma non va oltre il sesto posto. Possibile? Credo alla tensione che può giocare brutti scherzi, ma non credo a una debacle di queste dimensioni, gli manca qualcosa, non nel polso, rispetto agli altri. Il suo distacco si è volatilizzato! Si gioca tutto a Magny Cours! Magny Cours 7-10-2007 La sfida mondiale è per quattro! Baiocco, Canepa, Simeon e Corti. Chi vince sbanca e si porta a casa il titolo! Simeon abbandona la sfida con il botto. Baiocco non riemerge dalle retrovie, finisce undicesimo, pensare che l’anno prima aveva finito terzo, e in gara gira più forte, mentre gli altri non sono riusciti nell’intento, ma a lui non rimane che abdicare. Intanto Canepa viene passato da Corti, stando così Pierino sarebbe il nuovo campione. Invece quello che non ti aspetti. Badovini arriva come una furia. Prima passa Canepa, poi nelle ultime curve frega Corti che lascia, colpevolmente la porta aperta. Piangerà lacrime amare Claudio, per un errore banale alla fine di una stagione dove di errori ne ha fatti pochi, tanti ne ha fatto il suo team che dovrebbe fare mea culpa in una gestione poco oculata della stagione con due galli, poi divenuto solo uno nel mondiale, nel pollaio. Ride Canepa campione del mondo al primo tentativo, nella Stock 1000. Niccolò ha dimostrato grande velocità, tanta bravura nel mettere a punto la sua Ducati 1098 e un talento crescente. Si conferma uno dei migliori giovani della nostra scuola, e nell’anno dell’apprendistato, beffa tutti! Bravo! Dopo Magny Cours Mai come quest’anno la Superstock 1000 è stata prolifica di talenti, e proficua per le carriera dei giovani protagonisti. Canepa, il campione, non farà più la Stock con promozione al ruolo di collaudatore della MotoGp, apparizioni nel mondiale Superbike e perché no, notizia delle ultime ore, pilota nella classe regina con la Rossa a due ruote. Corti da parte sua, con la sua simpatia, l’attaccamento alla maglia e un talento innato e un bel entourage alle spalle, con in testa l’amico Corrado, seguito da Nicola, ha segnato un gol storico in casa Yamaha. Pur di non perderlo hanno istituito un team interno! Il futuro sorride e la Stock è sempre più il serbatoio del futuro per i team di punta. Oltre a Ducati nell’organizzazione dello Junior Team, arrivano i Tre Diapason, ma anche Ten Kate e poi non dimentichiamo Suzuki Alstare. Ma non finisce qui il boom 2007 dei giovani. Alla lista dei promossi si aggiungono Baiocco, Aitchison, Badovini e la promessa teutonica Tode. Pecora Nera Baiox, ha trovato nella Kawasaki la marca per diventare un pilota ufficiale. I galloni di pilota di primo piano se li è guadagnati sul campo, è andato fortissimo per tutta la stagione e la promozione è un bel passo in avanti, per un pilota del suo valore che dopo la delusione nel non essere mai stato preso in considerazione, nemmeno quando stava per vincere il titolo, ora si ritrova su di una moto che promette battaglia e da parte sua ci metterà tutto sé stesso per confermarsi grande. L’australiano Aitchison al primo anno in Europa ha passato l’esame a pieni voti e si è guadagnato la guida della Triumph in Supersport con il team BE1, squadra che debutterà nella serie, ma attenzione sono molto professionali i ragazzi di Rovelli e quindi è lecito attendersi sorprese positive. Speedy Badovini da parte sua ha trovato nella Kawasaki PSG1, nella fattispecie Pedercini, l’approdo in Superbike. Il giovane che ha portato in alto la MV, con classe e determinazione, arriva nella classe regina dalla porta principale, in sella a una moto potente, aggiornata rispetto alla 2007, ma soprattutto in una squadra come quella di Pedercini, familiare e ottima nel crescere i giovani dotata di uno staff tecnico di prim’ordine, esperto e umano, qualità ormai rara nel motociclismo moderno. Insomma gli ingredienti giusti per crescere in pace puntando a un miglioramento costante. Chiudiamo la panoramica con Arne Tode. Tedesco che mi è sempre piaciuto, bella manetta in patria e vincitore di un titolo IDM nella Supersport, il buon Arne si è messo in mostra con la poco competitiva Honda Stock. E’ andato forte, è spesso stato davanti e a fine stagione si è tolto le sue soddisfazioni con la Honda del team Stiggy al posto dell’infortunato Harms. Anche in Supersport, la sua categoria, non ha deluso, anzi. Alla fine dovrebbe salire sulla Kawasaki del team Pedercini per competere al massimo e giocarsi così i gradini del podio con la verdona abilmente preparata a Volta Mantovana, di cui abbiamo già parlato, in grado di portare in alto il tedesco, grazie alle virtù sopra elencate.
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Di Filippo Delmonte (del 12/12/2007 @ 19:53:49, in superbike, linkato 1472 volte)
Donigton 1-4-2007 Niccolò Canepa come Carl Fogarty nel 1994. Il portacolori dello Junior Team Ducati, a tredici anni di distanza dall’impresa del Re con la 916, vince a Donington la prima stagionale che significa il debutto della nuova 1098, firmando un successo che vale doppio per Niccolò, all’esordio nella combattuta 1000. Gli avversari si devono inchinare a partire dal favorito, il Pierino di Como, Claudio Corti che va sul podio, ma non entusiasma a conferma di primi scricchiolii nel team Lorenzini che vede Pirro veloce in prova e in gara, ma poi a terra! Con lui cade l’incolpevole Badovini, travolto dalla R1 numero 51 e così il podio viene completato da Van Keymeullen, al rientro nella categoria che lo ha visto trionfatore nel 2005 e reduce da un 2006 da dimenticare nella Supersport causa una squadra non certo di primo piano. Valencia 15- 4- 2007 Giornataccia quella di Valencia. Vai in Spagna per prendere un po’ di sole e cosa succede? Freddo, pioggia e sole a tratti. Situazione quindi da lotteria e vai con il liscio. Si entra in pista e inizia a piovere. Si cambiano gomme e assetti e qui l’episodio scatenante di una stagione che al Team Lorenzini si fa infuocata. Tutti su Pirro, un solo tecnico su Corti. Claudio non può cambiare l’ammortizzatore e così la prima parte di gara la fa in sordina, mentre il compagno comanda e poi retrocede con l’asciugarsi della pista e viene graziato dalla bandiera rossa. Poi la sfida viene sospesa. Badovini viene travolto dalla moto impazzita di Simeon e non ripartirà. A differenza del Motomondiale qui in Stock c’è ancora la somma di punti. Bene o male? Decidete voi, comunque le regole andrebbero equiparate. Regolamento a parte, Super Corti torna a volare. Parte dalle retrovie a razzo e dopo poco sarà in testa. Alla fine visto il disastro di gara1, quando si è fermato per cambiare le gomme, finisce dodicesimo. Il compagno fa secondo, vince Aitchison, che si conferma bella manetta dopo il buon exploit di Donington. Il canguro del team Celani all’esordio in Europa si mette già sotto i riflettori. Buon sangue, australiano, non mente! Assen 29-4-2007 Galeotta fu la bandiera gialla non vista. Corti nell’università se la gioca con Pirro e Van Keymeullen. I due ragazzi della scuola italiana se le danno di santa ragione e nel finale staccano il titolato compagno di fuga. L’ultimo giro è da urlo! Pirro e Corti non si risparmiano e nel tratto finale, il funambolo di Como stacca alla Schwantz, passa e vince. Ma dopo l’arrivo la doccia fredda. Deve fare i conti con una bandiera gialla non vista. Per regolamento perde una posizione, è secondo, vince Pirro a tavolino, ma merita il successo, anche se Corti sicuramente non merita la sconfitta vista la situazione non pericolosa e una bandiera forse messa in modo non molto visibile. Ma queste sono le corse e il pugliese è bravo a essere lì nonostante la poca esperienza con la 1000. E così fa due dopo la schiacciante vittoria ottenuta al Mugello la settimana prima nel CIV, dove ha fatto il vuoto (cosa che non succederà più nella stagione e questo rimarrà una bella domanda.) Monza 13-5-2007 Al team Lorenzini la tensione si sente, addirittura si tocca. Il modo peggiore per correr il Gran Premio di Monza. Corti e Pirro sono separati in casa e la squadra non fa niente per arginare una competizione interna che fa più male che bene. Si fa finta di essere ok, ma non mancano i risentimenti. Corti a vuole vincere a casa sua! Ci mette tutto sé stesso anche se non è a posto. Cade, osa e non è fortunato. Pirro da parte sua passa in testa e cade a sua volta nonostante sia solitario al comando. Fuori le due R1 bianco- blu spunta un grande Baiocco. Il pilota del team Umbria Bike corona con una strepitosa affermazione un inizio campionato pimpante. Batte Aitchison e Dionisi in un finale infuocato per cuori forti. Pecora Nera Baiox vince la sua prima gara in carriera nella Stock e lo fa nel tempio della velocità di Monza! Magico! Silverstone 27-5-2007 Più che in moto ci sarebbe da correre con i gommoni a Silverstone, la pioggia caduta dalla serata del sabato non cessa e così la pista si trasforma in un fiume. Vince Roberts e come vince! In una condizione dove tutto si livella, anche le condizioni fisiche, l’inglese trionfa nonostante una mano non certo a posto. Brendan è tornato! Pirro potrebbe fare il colpaccio, ma ancora una volta sbaglia, finisce quinto. Aitchison e Smrz completano il podio con belle gare in rimonta. Misano 17-6-2007 Si torna in Italia e chi vince? Pecora Nera Baiox! E che vittoria. Davanti al pubblico amico e con un casco dedicato, parte a bomba e guida in modo perfetto, lotta come un mastino e non perde la concentrazione nemmeno quando la gara viene sospesa per la rottura meccanica e conseguente caduta di Badovini. E’ perfetto il pilota di Osimo! Vince e convince, mettendo alle sue spalle Simeon, un Dionisi ritrovato sulla Suzuki del team Suriano, al secondo podio in stagione. Quarto è Corti che non riesce a guidare come vuole. La sua moto non lo asseconda, la rottura con il team diventa una gola profonda e lui sempre più disperato e solo ci mette solo la manetta, ma non basta! Brno 22-7-2007 Gara da Stock in quel della Repubblica Ceca. Lo spettacolo non manca. Sorpassi, staccate e scambi di posizione tengono viva l’attenzione. Si decide tutto in volata e il serpentone è lungo. Cade Tode mentre si trova davanti, cade Badovini che va largo, apre il gas e si ribalta. Speedy non vuole arrivare secondo, solo vincere! Vince invece Simeon che approfitta dell’errore del pilota della MV che qui aveva vinto la sua prima gara nel 2006. Baiocco sempre positivo, è ancora una volta il migliore delle Yamaha. Sorprende, convince, ma nessuno se lo fila e lui risponde con un’altra gara da protagonista assoluto e da buon leader di campionato. Terzo finisce Corti e il suo piazzamento vale il successo. Al rientro dopo la frattura al piede rimediata a Misano nel CIV, Claudio stringe i denti, suda e recupera. Tiene alle spalle Aitchison grazie alla sua classe. Ci si accorge, era ora che bisogna puntare su di lui se si vuole provare a vincere il titolo. Canepa è settimo, ma sono tutti vicini e poi a Brno la sua 1098 soffre, come da premesse. Sul veloce la bicilindrica, paga dazio.
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Di Filippo Delmonte (del 10/12/2007 @ 21:57:37, in cronaca, linkato 1376 volte)
Il dramma di Torino, la morte di operai causata da negligenze altrui, o per fatalità, è lo specchio di un’Italia che scende in campo nel momento della tragedia per poi dimenticarsene in fretta. E’ sempre stato così nel Bel Paese. Si critica, si scrivono pagine e pagine di articoli, denunce, a tragedia avvenuta. La parola prevenzione non esiste da queste parti, qui si preferisce piangere e parlare, piuttosto che fare quadrato e sistemare le cose. Forse ci sentiamo immortali, pensando che la fatalità accada a un altro, fatto sta che quando succede, tocca! E così si piange, si cerca di risolvere i problemi, e come sempre dopo le lacrime, il decongestionamento del post dramma, tutto ritorna in secondo piano. Il ministro Damiano manda gli ispettori, e in qualche modo hanno migliorato la vita lavorativa, ma ancora non è abbastanza. Bisogna fare il salto di qualità, che inesorabile si trasforma in salto di cultura. Una cultura ignorante quella italiana, fatta di egoismo e di poca lungimiranza. Nel paese dei balocchi, del genio, mancano le regole interiori, i famosi valori, e così ecco che tutto passa in secondo piano rispetto al denaro. L’euro, la banconota fa sognare e fa calpestare gli altri. Risultato una perdita repentina dei valori. E poi non chiediamoci perché si vedono certe cose tutti i giorni. In tutto questo i sindacati, i capi delle industrie non sono esenti da colpe. Il direttore dell’azienda, l’amministratore delegato, fanno gli interessi del gruppo, sbattendosene le palle se i sistemi non sono a norma, tanto loro non muoiono o si feriscono. L’importante è fare fatturato, tagliare e fare bella figura in sede di bilancio. Di questa bella mentalità del 2000 non fanno eccezione i mitici capi reparto. Solitamente sono mezze calzette, si direbbe a Parma, ai quali un aumento di stipendio ed essere parte di chi comanda, fa chiudere gli occhi, vedere il lavoro come il regno di Re Artù, entrando in una condizione mentale di quasi capo rampante, pronto a fare vedere il suo valore, sbattendosene dei propri operai. Un capo, quasi kapò, che si sente chissà cosa pur non essendo nessuno e che difficilmente farà ulteriore carriera. E poi viene la figura del sindacalista. L’ho sempre giudicato subdolo, fin dai tempi del mio impiego come operaio, quando ero un diciottenne appena uscito da scuola. Pronto a fare comizi, a consegnare dossier, il sindacato altro non può fare. Fa finta di lottare per il benessere della classe operaia, ma ben poco fa. Ceto in sede di trattativa quando ottiene dieci euro, lorde, al mese in più è bravo a passare da eroe. Quando succede la disgrazia, è pronto a consegnare dossier. Bella figura! Un opportunista verrebbe da dire. Perde le sue ore di lavoro per le sue riunioni, se è bravo, un giorno verrà promosso e così addio alle ideologie. I sindacati in Italia sono questo, una massa di persone che pensa ben poco ai colleghi, che predica bene e razzola male, contratti degli ultimi anni docet. Insomma un male dell’Italia, come tanti altri. Sarebbe ora di svegliarsi e tornare a lottare per qualcosa d’importante, prima la vita, poi il portafoglio e anche gli operai da parte loro dovrebbero denunciare eventuali problemi, come quello di Torino, senza piegarsi sempre a un potere sempre più forte solo perché nessuno protesta. Oltre ai tre giorni di lutto, sarebbe ora di denunciare, condannare chi ha colpa! Non ci sono solo i soldi, ci sono, anche e soprattutto dignità e la vita! E tornare un po’ indietro, qualche anno, quando ancora esistevano ideali in cui credere non sarebbe male, altrimenti sarà sempre peggio. Chi lavora rischia la pelle e chi comanda o parla a vanvera come i buoni sindacalisti, guardano e perdono la lacrimuccia del coccodrillo, per poi dimenticarsene in virtù della carriera e del denaro. Povera Italia! E non solo nel PIL.
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