Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Cambiano gli scenari di questo mondo. Chi lo avrebbe detto che un turco, nazione dove le moto non sono certo una tradizione, avrebbe sbancato la piazza. Il buon Sofuoglu, velocissimo dall’inizio alla fine, bravo fin dalle prime apparizioni in Superstock quattro stagioni fa, ora è entrato nella storia. Ha meritato il titolo il nostro eroe della mezza luna. Un bel campione per il futuro e un altro esempio di come il mondo stia cambiando. I nostri si caricano con la musica, lui con il Corano. Usanze e tradizioni diverse per un motociclismo divenuto cosmopolita. Un successo storico e soprattutto un nome di cui sentiremo parlare parecchio nel futuro, forse già dal prossimo anno quando potrebbe passare in Superbike. Due anni fa perse la Stcok a Magny Cours, causa due errori di inesperienza nelle ultime gare, quest’anno è stato un robot e la festa e gli onori se li merita tutti!
Roccoli: che gara! Massimo ha conquistato un terzo posto stupendo, ha lottato come un mastino e il podio a Brands Hatch vale come una vittoria. Un plauso a lui e il team Lorenzini per il grande lavoro svolto fino a oggi e una competitività crescente di gara in gara! Bravo
Superstock: Sotto il sole, nella storia di Brands Hatch, Niccolò Canepa merita un bell’inchino. Che garona che ha fatto il pupillo di Casa Ducati. Ha recuperato posizioni e poi se n’è andato a prendere Corti, lo ha passato e se n’è andato! Fin dal venerdì aveva un bel passo, ha approfittato della situazione e tanti saluti e baci! Canepa ha vinto e lo ha fatto di prepotenza. Bravo Niccolò e bravo tutto il team che su poste tipo Brands Hatch ossia fatte di aperture e chiusure di gas repentine la 1098 vola e lui la guida da maestro.
Simeon si conferma al vertice. Il piccolo dell’Alstare ha imparato i segreti della categoria e ha fatto tesoro dell’esperienza. Per la terza volta in tre gare è andato sul podio. Ha fatto una bella gara e il secondo posto è un bel risultato soprattutto in virtù dio com’è maturato.
Claudio Corti: un gran tempo in prova. Una dimostrazione di forza, una guida come al solito spettacolare e redditizia faceva en sperare. Invece per un motivo o per l’altro quest’anno non si riesce a vincere. E’ stato bravo Claudio a finire terzo, nonostante gomme non gommanti in questo caso! Pierino non è contento e ha tutti i motivi per non esserlo, per tornare in lotta per i titolo bisognava vincere, non ce l’ha fatta, ma a noi è piaciuto tanto lo stesso.
Baiocco come Corti. Bravo a finire quarto, bravo a remare e portare punti preziosi a casa, sapeva di non essere al top e così ha usato la testa. La sua è stata comunque una bella gara anche se lo aspettavamo più avanti. Ma per vincere occorre anche la testa e lui ce l’ha. Bravo!
Aitchinson: l’australiano di Celani è un bel pilota. A Brands Hatch aveva un passo da gruppo di testa o qualcosa in più. Ha fatto paura. Peccato sia partito dai box perché per il resto ha entusiasmato. Si è presentato in ritardo sulla griglia e così è dovuto partire dai box, una leggerezza del team, ma è anche vero che al Brands l’ingresso in pista è anticipato di cinque minuti, strano ma vero. Quindi un po’ di sfortuna che Mark è riuscito a calmierare con la sua grande determinazione e velocità. Ha fatto veramente una bella gara. Partire ultimo e finire ottavo nella stock in una pista dove il soprasso è difficile, bisogna veramente darci gas e lui lo dà!
Si è alzato sulle pedane, ha allargato le braccia, ha salutato un pubblico impazzito per lui. Una gestualità che James Toseland aveva già messo in mostra a Magny Cours nel 2004 per festeggiare il titolo iridato e ripetuta a Brands Hatch. Nella sua Inghilterra nella sua terra e ancora, come in quel lontano ottobre francese appena è sceso con gli occhi stracolmi di felicità per un’impresa magistrale che lo lancia verso un iride meritato.
A Brands Hatch James non aveva mai vinto, ieri ha fatto doppietta e che doppietta. Il suo vantaggio aumenta, i suoi avversari cadono sotto i suoi colpi. JT è una macchina perfetta. E’ la sua versione migliore da quando corre. Non commette errori, va forte, fortissimo, sfrutta al massimo la sua CBR e di gara in gara il suo vantaggio aumenta in maniera esponenziale. Perfetto fino a questo momento, concentrato, James, merita il titolo e ieri ha meritato ampiamente la gioia impazzita dei 126.000 accorsi alla gara più bella del mondiale. Sembra essere ritornati ai tempi di Fogarty. Fantastico!
Con un Toseland maturo e in continua crescita, la Honda di contro cosa combina? Come al solito la manovra suicida se la fa tutta da sola. Non gli permette di andare in MotoGp, lui ringrazia e se ne va in Yamaha. Aveva chiesto certezze, un contratto con delle fasi ben precise della carriera, sarebbe anche rimasto un altro anno in Superbike pur di avere una moto ufficiale l’anno seguente. Insomma come accaduto con Vermeullen la casa più grande del mondo perde un suo pupillo nello stesso modo. Il secondo errore sul mercato, l’ennesimo da quando Valentino Rossi se ne andò sbattendo la porta. Bè da quel giorno la Casa alata è sprofondata negli abissi. Bisogna iniziare a ragionare e forse cambiare un po’ di cose per non cadere nella comicità più assoluta. Se poi perdessero anche Fabrizio che pagano da tre anni sarebbe il top! Speriamo non si arrivi a questo e si dia al ragazzo romano la moto giusta, altrimenti…. Sarebbe notte profonda.
Max Biaggi: Super Max anche a Brands Hatch ha fatto stravedere. Alla faccia di tutti i detrattori, Max si conferma magico, motivato a lottare fino alla fine ed è l’unico che potrebbe mettere davvero il bastone tra le ruote a Toseland anche se lo svantaggio è cospicuo. Al Brands, la pantera ha graffiato eccome. Non aveva mai visto la pista, non pensava nemmeno esistesse un circuito così vecchio stampo. Ha imparato per gradi, in Superpole ha iniziato a fare sognare e in gara ha fatto il resto. In prima manche è rimasto intruppato al via, si è destreggiato, ha girato su tempi da prime piazze, ha recuperato posizioni come un mastino e ha concluso terzo con grande felicità. Un podio a Brands Hatch valeva come una vittoria.
E l’affermazione poteva arrivare in gara2, invece ecco comparire un po’ di sfortuna e una regola contestabile. La partenza anticipata. Ha fatto un minimo accenno e via di penalità. Girava sui tempi di Tosleand, era partito bene e si poteva giocare la vittoria, l’unico in grado a poter contrastare James. Invece la passeggiata nei box ha rovinato i piani di gloria, ma ha comunque messo in chiaro la sua competitività e il suo gran momento. Ha dato vita a una gara fantastica, spettacolare finita all’ottavo posto. Rimane l’amaro in bocca, ma Max esce da Brands Hatch ancor più forte!
Meno forte è invece la regola de Ride Trough. La partenza anticipata, spesso pregiudica i risultati e dunque è importante, troppo importante la decisione da prendere e come tutte le decisioni importanti il regolamento fa acqua, regala potere soggettivo non oggettivo. Non è possibile, bisogna inventare regole più chiare, trasparenti e senza possibilità d’interpretazione, come accade in Formula1. I sensori nelle moto non possono essere installati, bene facciamo altro tipo una doppia linea o un filmato per ogni postazione, linea con la regola simile a quella del salto in lungo (se il piede tocca la doppia linea è nullo il salto).
Michel Fabrizio è l’altro eroe di giornata. Uragano Mich si conferma al vertice. Dopo la luccicante parentesi Brno, Michel si è confermato al vertice. Ha fatto una gara da urlo. In gara uno ha recuperato con veemenza, mettendo in mostra un buon passo. In gara2 ha fatto le cose in grande. Peccato soltanto sia partito dalle retrovie perché il passo era quello di Toseland e Biaggi. Il suo quarto posto vale come una vittoria. Giuda una discreta moto, non certo Ten Kate, ma ben lontana dalle altre, la squadra lavora bene ma con budget e risorse ridotte. Il ragazzo però fa una bella differenza e anche ieri lo ha dimostrato. E’ un bel cavallo di razza per il futuro! Consiglio per gli acquisti.
Troy Bayliss vive una brutta giornata. Dopo il tempone delle prove, in gara soffre. La temperatura aumenta e la sua Ducati non sembra più efficace. Nella gara di apertura parte bene, lotta, ma non è lucido. Pensava di esser penalizzato per partenza anticipata e così vola. In gara2 è stato impalpabile. Le vacanze gli serviranno per riprendere energia, forza e motivazione.
|