Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Caldo torrido a Brno, che spettacolo, quante belle ragazze tutte belle e perfette. Sono tutti aggettivi appartenenti a un week end elettrizzante, vissuto su due manche spettacolari, dure, difficili che hanno tenuto con il fiato sospeso fino alla bandiera a scacchi della Superstock. Tanti protagonisti e tanti spunti per scrivere qualcosa e perché no alimentare qualche polemica.
Michel Fabrizio: Unico, raro pezzo di eccezionale valore della Superbike. Lavora bene con il team, ha una guida aggressiva senza però mettere alla frusta le gomme in una giornata molto calda tanto da sciogliere anche le scarpe da ginnastica. Come Barros nelle precedenti occasioni parte male, l’elettronica in partenza non sa cosa sia, ma rimonta con una veemenza eccezionale. Da metà gara in poi è sempre stato il più veloce in pista e infatti arriva sotto al gruppo di testa e batte Haga e Corser. Pensare che se fosse partito meglio… Ottiene due podi che valgono come due successi e fa più punti in due gare che nel resto della stagione. Perché? Perché il mago è in crescita progressiva. Diventare papà, stare al fianco di Chili, anche a casa, allenarsi con metodo hanno sicuramente un bel peso e soprattutto è tanto giovane da esplodere al momento giusto. Dopo il regalo MotoGp, a Donington, arriva a Brno nonostante una spalla non al top e confeziona due manche da campione. Non sarà un caso isolato!
E come dimenticare il sorpasso all’ultima curva su Haga e Corser. A vederlo dal vivo, per mia fortuna, ero proprio lì e non davanti alla tv della sala stampa è stata un’emozione meravigliosa. Tutti e tre di traverso a gas spalancato, come una furia è uscito più veloce degli altri. Che bellezza! Mi ha ricordato il famoso passaggio di Gobert a Kocinski all’esterno del curvone di Misano. Insomma una manovra da cineteca. Dopo questa dimostrazione di forza non si può che migliorare!
Troy Bayliss: Due manche da dimenticare le sue, ma non parliamo di crisi. I campioni non si rincoglioniscono da una gara all’altra. Semmai un periodo un po’ così. Troy a Brno fin dal venerdì ha fatto fatica e in gara ha pagato prima un contatto con Laconi e poi un problema di gomme. Ha così giocato in difesa portando a casa otto punti. E’ ancora molto leader (+73) ma attenzione San Troy, il 2002 è un pensiero da scacciare. Per fortuna al momento non c’è un solo rivale bensì diversi che si tolgono punti, ma a Brands Hatch bisogna reagire per riprendere la scia positiva e togliere sogni di gloria, altrimenti il tabù può diventare un grave pericolo a livello psicologico.
Pare si voglia ritirare in caso di vittoria mondiale. A noi mancherà! Però ritirarsi imbattuto è sempre un qualcosa di piacevole, ma ora bisogna lavorare ancora sodo..
Yukio Kagayama: In Repubblica Ceca vince più che in un’intera stagione, il 2005. Due manche impeccabili e un doppio successo meritato. Nel momento in cui Batta è in Giappone, pare anche per sbloccare la situazione che riguarda il numero 71, vince a ripetizione dopo due bei recuperi. A differenza degli altri mantiene un passo costante per tutta la gara. Non rischia all’inizio quando non riesce a spingere e poi fa il distruttore di avversari. Bravo! Ma attenzione un po’ di costanza in più non sarebbe male. A Brno è stato epico tanto quanto quando vinse in Gran Bretagna dopo il brutto infortunio. Yukio va forte ma è incostante e la bella pista dell’Est ne è la conferma. Sempre protagonista e impeccabile per tutto il week end.
Troy Corser: Non ci siamo! Ottiene due piazzamenti, ma nel giorno in cui il suo omonimo della Ducati buca lui non è pronto ad approfittarne. E’ sicuramente in un momento non eccezionale. L’altalena però non ci vuole se si punta in alto e soprattutto dopo quattro manche, Silverstone e Misano terribili, che bisogna vendicare. Caro campione del mondo ci vuole l’impennata di orgoglio perché la moto va bene anche se non sarà al pari della Ducati, ma quello che fa più pensare sono i due schiaffi che gli ha inflitto il compare Kagayama.
Ayrton Badovini: Bravo! Il giovanotto di Biella era pronto già da qualche gara per fare il passo decisivo e il momento giusto si è avuto a Brno. Ha fatto volare la sua MV, ci ha creduto e dopo avere messo il naso dentro gli scarichi della F4 di Scassa ha estratto dal cilindro un sorpasso splendido da fare urlare. Ha vinto alla grande e si è avvicinato a Polita sul tetto della classifica. Badovini è in crescita continua. E’ andato sempre sul podio in questa stagione, mettendo in mostra un grande potenziale. Ma nelle ultime due gare ha fatto un salto in avanti ancor più deciso. Mette a posto la MV con fare da collaudatore, tenta soluzioni estreme, non si perde d’animo e ha tanta fiducia in sé stesso, sempre di più. Molto in palla
Luca Scassa: Va molto forte, è una grande manetta ma a differenza degli avversari deve forse stare più calmo, tranquillo. A Brno non gli si può recriminare nulla, anzi ha fatto l’andatura per tutta la gara, anche nei due giri prima della sospensione. Ha chiuso le traiettorie in modo perfetto però nulla ha potuto contro il grande passaggio del compagno di marca. E’ uno dei protagonisti assoluti della serie però deve maturare ancora un pizzico nella resa sulla distanza e nutrire forse qualche timore reverenziale in meno.
Alex Polita: Disastro Brno! Alex non entra mai in gara e va sotto pressione. Calma Alex! Va in terra insieme a Boccolini ma non è tanto la scivolata quanto fatto vedere prima. Allarga il braccio sulla falsariga del Biaggi di Suzuka, nei confronti dell’ottimo Baiocco, stupendo quarto, senza apparire mai in gara. Fa zero ed è pesante, l’importante è ritrovarlo per Brands Hatch. E’ stato in crisi per tutto il week end, prima il set up non a punto, poi il motore che si spacca in gara. Una tre gironi sfortunata che deve insegnare a tenere i nervi saldi.
Gilles Boccolini: Che fosse un bel pilota tutti lo sapevamo. E’ andato forte con qualsiasi moto, dalla 250 gp alla 600. Salito per la prima volta sul 1000 non ha tradito le aspettative. Subito davanti, nel gruppo di testa. E’ caduto ma ci sta in una categoria come la Stock 1000 ha coinvolto Polita, sono errori che capitano. Esce alla grande dalla Repubblica Ceca e speriamo voglia correre anche la prossima gara perché non appare molto convinto. Lui ama la Supersport, noi lo vogliamo anche nella 1000. E’ uno di quei giovani sui quali la Federazione ha investito troppo poco… E’ ora di dargli una bella opportunità.
A cosa serve la Polizia Municipale? Se non a fermare poveri ragazzi in scooter o nascondersi dietro i cespugli per farti una bella multa sulla velocità penso a poco! E invece li manteniamo, anzi allarghiamo il giro e diamo il nome polizia anche agli ex guardia caccia, molti dei quali non sanno nemmeno leggere una patente o un libretto. Questo sarebbe un bel taglio da fare altro che aumentare le tasse o altri mille fattori. Iniziamo a togliere un po’ di cose inutili e soprattutto doppie. In Europa non ci sono tanti sprechi, proviamo a imparare quindi e mangiare meno.
Ma perché dedico un po’ di tempo ai famosi urbani, anzi ex? Semplicemente perché millantano di essere tutori dell’ordine e poi si mettono la cintura di sicurezza? No! Cosa fanno? Bè guidano parlando al cellulare, cosa vietata e provate a farvi prendere che lo spiegano. Mentre loro eccoli beati in macchina in mezzo al traffico ai trenta allora, senza cintura e belli immersi nella gustosa conversazione telefonica! Il codice andrebbe applicato anche a loro, come dovrebbe essere di norma. Perché se leggiamo il codice della strada anche le forze dell’ordine dovrebbero mettere la cintura in tutti i casi tranne in momenti di emergenza, ossia a sirene spiegate!
Ecco l’Italia che vuole crescere e dare l’esempio è ora che aggiusti queste irritanti sottigliezze, per tanti, perché altrimenti con che coraggio viene predicato di sottostare le regole se quelli che dovrebbero fare da esempio fanno l’esatto contrario! E poi cari poliziotti municipali cercate di vigilare davvero il traffico e non nascondervi dietro ai cespugli per dare delle multe, sarebbe meglio punire chi non sa andare in auto e provoca rallentamenti o peggio incidenti.
L’Italia è campione del mondo! Campione del mondo dopo la tesa e sofferta sfida finale con i poco simpatici cugini francesi. Una partita che ha accomunato tutta la penisola e non solo. Anche gli italiani all’estero hanno fatto gran chiasso e festa per il mondiale arrivato dopo la lotteria dei calci di rigore. Ho visto la partita a Berna con la mia ragazza e altri amici e ho potuto toccare con mano il grande affetto che gli emigrati hanno per la nazione natia, forse hanno sentito più loro la sfida che gli abitanti dello stivale! Bello bello! E poi stupendo beffare i galletti dalla puzza sotto il naso. Pensavano di averci in pugno e invece ciccia! A casa con le pive nel sacco nonostante una nazionale forte, ma di francesi poche tracce, e giù a piangere e mettere in croce il gesto di Zidane che si dimostra grande nei piedi e piccolo nell’essere uomo! Comunque la vittoria contro la Francia regala un gusto sublime. Loro che si sentono i migliori e che pensavano di avere vita facile adesso si leccano le ferite.
Ma la Coppa del Mondo vale anche per un paese che si è unito sotto il proprio inno e la propria bandiera. Il calcio movimenta le folle e ci avvicina quando gioca la nazionale. Un grande evento che torna a fare sorridere l’italica popolazione e speriamo sia l’inizio di una nuova avventura in tutti i sensi. Ossia dopo essersi rilanciati nel calcio guardiamo l’economia tornando a essere una grande nazione. Più di una speranza visto il grande calore della gente! Forza azzurri e vediamo di togliere le magagne che ci accompagnano per ritornare a volare! E perché no partiamo anche dal calcio facendo vedere che la giustizia esiste ancora in un paese molto inquinato dagli interessi. Così forse qualcuno potrà tornare a sorridere smettendo di sparare sui giornali gettando fango sulla giustizia, nella fattispecie sportiva. Non fa bene a un paese che deve tornare a essere competitivo su tutti i fronti! Dopo la Coppa del Mondo ci vuole la rinascita!
Stasera c’è Italia Germania! E per fortuna si gioca lasciando da parte il passato! Certo che vedere l’urlo di Tardelli è sempre emozionante o il famoso campioni del mondo detto per ben tre volte da Nando Martellini, il padre di noi commentatori televisivi, sono belle cose, ma tornare sempre ai mondiali del 70, Italia - Germania 4-3, o della finale dell’82 regala quel gusto retrò dell’orrido in una società che deve guardare avanti. Guardiamo per piacere avanti e speriamo che sia una bella partita gioiosa. Il risultato non si dice ma quei tedeschi sono sempre più odiosi, mai al pari dei francesi, ma comunque buoni avversari sul fronte antipatia.
Ci danno dei parassiti, insultano, ci sbattono giù dall’aereo perché facciamo casino e poi mangiano gli spaghetti! Mica male la civiltà teutonica che viene in Italia, per fortuna porta soldi, fa casini a nastro, si ubriaca e guai a dire qualcosa. Poi vai tu in Germania e alle tre di notte solo perché sei targato Italia ti fermano, ti trattano come un delinquente cercando di trovare qualcosa per farti un verbale. Gente strana questi tedeschi che oltre un wurstel e una birra non sanno cosa fare! Insomma non scorre grande simpatia tra noi popolo di emigranti e loro i pargoli della Grande Germania. Speriamo bene e speriamo anche che il comandante dell’aereo dell Lufthansa venga in vacanza in Italia e magari cacciato da un albergo perché pieno come una bomba importuna con un baccano inaudito!
|