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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Filippo Delmonte (del 30/10/2006 @ 19:30:13, in superbike, linkato 1395 volte)
La Superstock 1000 nel 2007 vanterà ancora una volta una bella sfilza di nomi. Fuori Polita e Scassa, impegnati nella Superbike e nel campionato AMA, la bagarre sarà però super competitiva ugualmente e così attendiamo un 2007 da urlo. Claudio Pierino Corti rimarrà sotto le insegne del team Lorenzini e guiderà la nuova Yamaha R1 e si candida come favorito al podio finale. Roberts e Canepa saranno invece i piloti della Ducati Junior Team capeggiata da Serafino Foti. Ma la nuova Rossa, 1096, è stata scelta anche dal team Pedercini che oltre alla Superbike appronterà due Stock per competere ai massimi livelli. I piloti scelti sono Morais, giovane sudafricano in netta crescita nella seconda parte di 2006, e il francese Napoleone, con il quale c'è una trattativa avviata, che dovrebbe lascia reil team Celani e andrebbe così sulla sella delle veloci moto preparate da Donato Pedercini. Il team Celani avrà invece in Coxell che torna dall'Inghilterra la punta di diamante. Infine uno spazio alla 600 stock: Arriva in Europa Michele Magnoni. Il vincitore della Coppa Italia correrà sotto le insegne del team Azione Corse. Sarà uno dei giovani da tenere d'occhio vista la sua grande annata e la bella quarta piazza ottenuta all'esordio continentale a Imola.
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Di Filippo Delmonte (del 30/10/2006 @ 14:09:29, in gare, linkato 1585 volte)
Il numero uno preso per i capelli grazie anche all’errore di Rossi salva il bilancio della Honda, ma non certo toglie i dubbi sulla gestione della stagione che all’Estoril era divenuta disastrosa. La marca alata vanta il più grande il reparto corse più avanzato, ma in quanto a strateghi lasciamo perdere. Hayden bravo a essere costante per tutta la stagione e dunque battere il re della categoria, Rossi, che rimane comunque tale. Nicky ha giocato quasi da solo, in inverno ha portato avanti lo sviluppo e poi sul più bello è stato l’unico a crederci anche perché nessun gioco a suo favore è stato fatto. Insomma Honda salva capra e cavoli ma non possiamo certo dire che siano stati bravi. Anzi, bisognerebbe affiancare ai grandi ingegneri giapponesi, che le moto le sanno fare meglio degli altri, qualche buon direttore sportivo, altrimenti saranno guai come sono stati fino a ieri. Basti guardare il disastro dopo Rossi dove anche Biaggi non è riuscito a fare salpare la barca verso bei lidi e nessuno lo ha aiutato. Infine sono solo due i titoli vinti e uno lo devono ai cugini Ten Kate che per fortuna hanno lasciato le campagne per portare sul tetto la CBR nella Supersport, in caso contrari anche qui sarebbero stati guai! 1 Motogp: Valentino Rossi cade e Hayden festeggia un titolo alla fine meritato. L’americano con la sua costanza vince e riporta sul tetto del modo la Honda che non vinceva dall’era Rossi. Il numero 69 ci crede fino in fondo e ribalta una situazione ormai perduta. Pedrosa ieri si è fatto da parte, anche perché non aveva il passo, e dunque cosa dobbiamo dire delle strategie HRC? Sicuramente non perfette! Hanno spinto Pedrosa all’inverosimile e ci sta ma non favorire nel momento del bisogno l’americano ha del terribile. Va bè che Biaggi era stato trattato ancora peggio! Hayden ci ha messo tanto impegno, non potendo contare sul talento di Rossi ha messo tutto se stesso, ha raccolto punti e alla fine ha trionfato anche contro il poco interesse dei vertici. Ragazzi quando non si dispone del migliore, Doohan e poi Valentino, bisogna giocare di squadra! 2 Dovizioso: Per tutta la stagione ha tirato come un matto, ci ha messo quel di più che la sua moto non aveva. Non ha mai fatto scenate, anzi con tanta umiltà ha detto di non aver guidato sempre al top. Colpe che non ha avuto vedendolo guidare. Ci ha messo l’anima più di una volta, ma la sua moto non era certo quella che utilizzava Pedrosa o forse era quella ma già usata e non sviluppata. Nel mentre Aprila ha messo in pista una schiera di piloti veloci, una moto missile e via verso l’iride. Honda invece cosa ha fatto? Nulla! Rimasta lì a guardare il suo cavallo vincente e ogni tanto gli sprazzi di Takashi. Niente più e così a Valencia si è consumata la sconfitta immeritata per il grande Andrea. Speriamo che il prossimo anno il romagnolo potrà contare su un mezzo da iride. 3 Barros: A Brand Hatch, 6 agosto, Alex fremeva, parlava con i vertici della filiale europea per ottenere da Honda un trattamento di primo piano per giocarsi il titolo 2007. Voleva rimanere in Superbike per vincere, gli piaceva l’avventura e chiudere la carriera in grande stile, finalmente al vertice con una buona moto e giocarsi al massimo le ultime cartucce. Invece cosa è successo? Parole, parole, parole e niente più! Alex si è dato da fare per salire sulla stupenda CBR 1000 del team Ten Kate e anche i cugini olandesi erano propensi a dargli la moto. Poi l’imponderabile i vertici Honda guardano e Barros si offre in Ducati. La Rossa gli affida la MotoGp e lui senza scelta deve tornare dall’altra parte. Abbiamo perduto un grande pilota in Superbike proprio nell’anno dell’arrivo di Biaggi. Inoltre non si è voluto fare un attacco a due punte vere, con Toseland, in vista di un 2007 che si preannuncia altamente competitivo e avere Barros non sarebbe stato poi così male.
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Di Filippo Delmonte (del 12/10/2006 @ 16:36:24, in superbike, linkato 1501 volte)
Non ci sono solo i team di punta della Superbike a movimentare il mercato piloti. In Supersport la situazione appare però più tranquilla. Ten Kate ha confermato le sue pedine, Charpentier e Sofuoglu, Yamaha Germany pure. Torna la Kawasaki con due team ufficiali: Gil autolux e Lightspeed. Il primo ha già messo tra le sue fila Riba, che torna così al mondiale, collaudatore Kawa in Inghilterra negli ultimi anni e Foret che a sua volta torna sulla verdona. La squadra di Bulega invece non ha ancora confermato i suoi alfieri. Uno, probabilmente potrebbe essere Giugliano, mentre sull’altro sono in corso varie trattative con diversi top rider. Cambierà anche il team RG che per il 2007 si affiderà a due piloti e soprattutto avrà tra le sue fila un top rider,silenzio assoluto sul nome, e un altro che si definirà in queste ore in questo caso sono in ballottaggio due nomi. Il team Lorenzini si tiene stretto Massimo Roccoli e sul compagno non si s nulla. Potrebbe anche essere solo in squadra il pilota romagnolo. Scalpita per una chance iridata Claudio Corti, ma la Yamaha pare decisa a tenerlo in Superstock 1000, lui non sembra dell’idea e dunque si vedrà. Speriamo che la filiale italiana dei tre Diapason non si faccia scappare il giovane dalla manetta fuori regola, come titolava il foglio di giornale portato da Claudio sul podio di Magny Cours. Cambiano diverse cose anche in Superstock 1000. Il team Celani, promosso Polita in SBK, è alla ricerca di due piloti veloci. Pare tramontare la conferma di Napoleone e dunque il team campione pare più libero che mai. La Suzuki invece perderà Roberts. L’australiano campione inglese della Stock è molto vicino all’accordo con la Ducati Junior team e andrebbe così a fare compagnia a Canepa che salta di categoria. Salto in avanti anche per Simeon che rimarrà con Alstare e sarà al via della 1000. Badovini confermato MV Agusta Union Bike e si sta lavorando per tenere Dionisi, pare fatta. Scassa potrebbe andare in America per un anno, ma non sono tramontare le possibilità di vederlo ancora in Coppa del Mondo. Sul fronte team arriveranno sicuramente Pederecini e SC. In virtù della nuova moto le due squadre italiane si butteranno così anche nella sfida delle 1000 oltre ad allestire le Superbike. Pedercini avrà due piloti, Donato, pare abbia scelto ma ancora non ci sono le conferme. Uno potrebbe essere Morais, l’altro un italiano. Boccolini passerà in Supersport con PMS, mentre il Trasimeno potrebbe tenere Saltarelli e Ciavattini anche se si sta muovendo anch’esso sul mercato. Un nome corteggiato è quello di Dell’Omo ma il pilota romano prima di vagliare situazioni valuterà la situazione del suo team. Se Suriano deciderà di rimanere in Europa rimarrà con lui.
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Di Filippo Delmonte (del 12/10/2006 @ 11:46:49, in superbike, linkato 1501 volte)
E se Barros rimanesse a piedi? E’ questa la domanda principale del motomercato. In questo walzer apocalittico di cambi di scuderia e moto il brasiliano è una delle pedine più gettonate ma per certi versi più improbabili. A Magny Cours il simpatico Alex si è offerto alla Ducati. Tutto sembrava fatto poi il nulla. Si diceva mancano i dettagli e forse anche qualcosa di più ossia la parola dell’uomo iridato quel Troy Bayliss che pare, stando ai ben informati, abbia scelto Lanzi, pilota che il prossimo anno speriamo riesca a dare fondo al proprio talento e fare ricredere tanti, sicuramente meno blasonato del carioca e quindi sulla carta ostacolo ben più facile. Ma si sa i capi squadra possono cambiare molte carte in tavola. Oppure il buon Alex ha sparato alto, anche se non sembra. Comunque la Honda attende una sua risposta per cercargli una collocazione, ma quale? Al Ten Kate è arrivato Rolfo con un bel portafoglio e dunque spazio al bravo Roby. Ma potrebbe essere possibile anche un passaggio alla 600 o una terza Superbike, tanto con i soldi del munifico sponsor tutto è possibile. Però Barros sembra volere troppo, quindi da mettere a posto domanda e offerta anche se pare che le parti difficilmente andranno d’accordo. E se tutto dovesse finire a ramengo quali opportunità? Penso zero! Perché l’ex Moto Gp al team Klaffi non ci vuole stare, i rapporti sono tesi da qualche tempo e così finita sudando la stagione difficilmente ci sarà un 2007 visto che il team austriaco è senza soldi! Altra possibilità il rifondato team Bertocchi ma anche in questo caso le cose non sono proprio chiare. Alla squadra di Trieste Alex piace ma anche in questo caso potrebbe parlare la voce budget e poi sulla piazza c’è un tale Pitt che dopo essersi visto bocciare dalla Yamaha ha iniziato frenetiche trattative. La nebbia dunque appare fitta più che mai. E ora veniamo ad un altro fattore, quello dei top rider in generale. La Ducati privata di Barrros punterà sulla coppia Bayliss- Lanzi, una punta e una mezza punta al momento perché Lorenzo è pronto a scoppiare secondo me, poi c’è la Suzuki con la stella Biaggi e Kagayama, onesto lavoratore dallo sprazzo assassino, vedi Brno, poi la Honda con Toseland e Rolfo, al momento, infine la Yamaha con due nomi altisonanti, Haga e Corser, ma certo non i favoriti d’obbligo visto che i due possono dare un bel ritorno in pubblicità ma sul fronte risultati dovranno fare della costanza un tesoro. Quindi chi saranno i favoriti? Al momento il livello appare piuttosto simile da team a team e forse da qui la decisione di Borgo Panigale di affidarsi ancora a Bayliss. Alla fine è lui l’uomo da battere e quando gli sponsor latitano nel mondo delle corse risulta improbabile costruire team a due punte effettive.
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Di Filippo Delmonte (del 10/10/2006 @ 19:32:04, in superbike, linkato 1552 volte)
Finale pirotecnico in Superbike con una parata di stelle indescrivibile. Toseland, Corer, Bayliss e Haga in gara 1 si sono dati battaglia per due manche da custodire gelosamente in videoteca. Spettacolo allo stato puro con sorpassi mozzafiato. Toseland: Guida da campione. Uno spettacolo da biglietto intero vederlo in sella alla Honda. Prende il toro per le corna e mette tutti in riga nella prima manche, nella seconda domina ma alla fine si deve arrendere a Bayliss. Fa vedere numeri da brivido, passa in ogni pertugio, aggressivo e cattivo al punto giusto non si tira mai indietro. Una meraviglia vederlo spalancare il gas e frenare con ritmo forsennato alzando anche la ruota da terra! Straordinario talento anglosassone che porta in ogni occasione la CBR al limite. Guida selvaggia e ben cresciuto rispetto ai tempi che furono con la Honda. Bayliss: La verve del campione del mondo non si placa mai. In terra di Francia dopo una gara1 guardinga e intenta a non rovinare tutto deve però cedere il passo per problemi di set up. In gara 2 quando tutto è a posto si scatena come un leone. La sua Ducati non è forse veloce come la concorrenza nella giornata di Magny Cours ma lui ci mette il resto, ossia il suo gran manico. Passa Corser con un sorpasso da annali, poi arriva su Toseland e lo fulmina. Un mago! Alla fine saluta la compagnia e ciao a tutti! Magico! Corser: Licenziato dalla Suzuki saluta il team con una gara esemplare. Due manche da coccodrillo vero. In pista è feroce come pochi. Rimane attaccato ai due fuggitivi e che grinta! Dopo la firma con la Yamaha tira fuori gli artigli e fa vedere il suo valore. Nel complesso ha vissuto una stagione altalenante ma nel finale un gran bel riscatto! Pitt: cade in gara1 ma nella seconda conferma il suo grande anno. Va forte e ancora una volta Haga non è così lontano. Haga: Nulla di che tranne lo sprazzo positivo della prima manche. Fa bei sorpassi, ma nella frazione finale è inesistente. Charpentier: Vince il secondo mondiale! E chi lo credeva? Nemmeno lui dopo il botto di Brno, ma i casi della vita sono infiniti. A Magny Cours è entrato convinto delle sue potenzialità, doveva vincere per sperare e così ha fatto! Alla fine è arrivato anche il colpo del KO e i conseguenti festeggiamenti. Gara esemplare. Curtain: cade e regala un mondiale ormai vinto. Sarà stata colpa sua? Non si sa. Ha sbagliato in altre occasioni mettendo in campo troppa foga a Magny Cours si vocifera sia stata una scivolata anomala. Ma alla resa dei fatti ha buttato un mondiale! Sofuoglu: Ancora una gara imperiosa. Merita un gran voto. Fa secondo con un passo allucinante. La bandiera turca sventola ancora sul podio con questo ragazzo dall’enorme potenziale che ora conferma alla luce anche dei suoi detrattori. Parkes: Rientrato dall’infortunio è andato sul terzo gradino del podio alla fine di una gara magistrale, tiene un buon ritmo e fa vedere grandi cose. Peccato per Assen.
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Di Filippo Delmonte (del 10/10/2006 @ 17:26:12, in superbike, linkato 1414 volte)
Il mondiale si è concluso a Magny Cours domenica scorsa con uno spettacolo da urlo, nel vero senso della parola. E così come ogni gara vediamo come sono andate le cose. La Stock 1000 ha aperto la giornata con l’epico scontro tra Corti e Polita e subito dietro un superlativo Baiocco. Ma la gara dei giovani era importante per vedere come andava a finire la querelle lanciata dalla MV Agusta contro la squalifica patita a Monza. E così in caso di piazzamento di Luca Scassa davanti ad Alex Polita la premiazione finale, quella dei campioni del mondo,non si sarebbe effettuata per il ricorso presentato al tribunale sportivo di Ginevra. Un fulmine a cile sereno che alla fine si è spento grazie al garone di Diabolik 100% Pirata. E proprio da Polita iniziamo: Ha svolto una gara meravigliosa. L’avergli detto sulla linea di partenza che ancorta non era campione nonostante i 26 punti di vantaggio sul diretto inseguitore gli è servito come anti dolorifico naturale. E’ partito a cannone come se non avesse polso e spalla malconci. Ha lottato da guerriero contro Corti e alla fine con un secondo posto strappa applausi ha detto fine: Il campione sono io! Un titolo super meritato alla fine di una stagione esemplare. Ha vinto in pista e questo è quello che voleva e volevamo noi per celebrarlo! Fantastico come sempre! Campione del Mondo alla grande nonostante i cerotti sul teschio, il suo simbolo, e quelli veri sul polso! Claudio Corti: Pierino si diverte in moto. Va come un forsennato, prima studia Polita poi lo guarda e se ne va. Rintuzza negli ultimi passaggi gli attacchi del pilota della Suzuki e vince la sua quarta gara stagionale. Splendido esempio di talento in erba! Ha una guida fisica ed estremamente spettacolare, si è cucito addosso la R1 disputando una seconda parte di stagione da pilota consumato! Insieme a Polita è il nostro futuro. Matteo Baiocco: Bravo dall’inizio alla fine. Dopo esserci andato vicino ad Assen non si è fatto scappare il podio. Il suo terzo posto vale come una vittoria. E’ sempre stato con Corti e Polita, rimasto lì vicino ha fatto il vuoto alle spalle. Alla fine ha tirato i remi in barca per non compromettere un risultato tanto sognato. Impeccabile dall’inizio alla fine si è accomodato su un podio che dà tanto morale per il prossimo anno a conferma di un 2006 in crescita costante! Bravo! Luca Scassa: Non ha fatto il warm up perché il team non aveva finito di riparare il motore. Si è presentato per la gara in rodaggio. E’ partito bene era quarto ma dopo pochi giri si è fermato per l’ennesimo guasto tecnico. Lui va molto forte ed è uno dei nostri migliori talenti per il futuro, ma gestito in quel modo ha perduto una grande occasione. Il team dovrebbe farsi un bel lavaggio di coscienza. Le doti del pilota sono l’unica costante. Bravo sempre1 Ayrton Badovini: Sparisce nel momento cruciale della stagione e a Magny Cours regala solo danni. Un vero peccato perché Speedy va forte ma forse dovrebbe controllarsi di più. In Francia la colpa è stata data alla gomma non ancora in temperatura, gli altri però non correvano alle Maldive, quindi? Un po’ di umiltà perché il valore del polso destro non manca. Brendan Roberts: Magny Cours non gli va giù. Cade e disintegra la moto. Il team HP lavora alacremente ma in gara scivola ancora, e vanifica i sacrifici del team che lo ha scoperto. Ci ha messo tutto ma questa volta è stato sottotono. Il prossimo anno attenzione però! Il ragazzo impara alla svelta e va tremendamente forte. La Francia è stato un episodio.
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Di Filippo Delmonte (del 02/10/2006 @ 18:40:06, in superbike, linkato 3455 volte)
Imola il giorno dopo. Un mix di adrenalina ed emozioni durante il quale i campioni si rendono conto di avere raggiunto l’obiettivo primario. Portare sulla loro carena il numero1. Così solitamente accade. Il lunedì è sempre in cui a bocce ferme il fisico e la mente godono dell’impresa vissuta ripensando ai moment clou della domenica e leggendo giornali, forum, guardando la tv che celebrano l’alloro. Invece oggi è una giornata diversa dalle altre, soprattutto per Polita. Alex ha vinto il Coppa del Mondo Superstock e nessuno dice nulla se non scriverlo in poche righe. L’attenzione è sulla squalifica di Scassa che di fatto ha regalato con una prova d’anticipo il titolo al Diabolik della Suzuki. Si grida allo scandalo dall’estromissione dell’ordine d’arrivo per quel sistema pronto per acquisire i dati, mancavano i sensori ma il sistema c’era e il team aveva già subito un’ammonizione. Quindi che facciamo? Critichiamo i commissari della FIM, gli italiani sono bravi in questo, e poi chiediamo le regole. Imbarazzante e al quanto controsenso. Scassa ha vinto la gara con un passo da extraterrestre e questo è il suo merito. Il demerito va dato alla sua squadra e finiamo la questione. Alex Polita per contro, da pilota vero, da leone del manubrio ieri era soddisfatto ma non troppo dell’alloro, lui è vuole vincere in pista e affermare la sua supremazia domenica prossima sarà l’obiettivo. E veniamo proprio al campione che riporta in Italia l’alloro dopo l’ultimo conquistato da Alfonsi nel 2004. Alex ha meritato il titolo e ieri ha confermato il suo valore. Ha stretto i denti finendo terzo con due frattura al polso e una spalla malconcia. Cosa volete di più il sangue? Ha vinto tre gare, nelle altre è sempre stato lì nonostante la superiorità della MV. Ha ragionato, lottato e vinto. E’ questo quello che importa, nient’altro. Ha avuto fortuna a Imola? No non direi! E’ semplicemente stato perfetto guidando come una furia e stando sempre al limite. Ha sbagliato anche lui durante la stagione ma è sempre stato al top. La sua moto a Valencia è stata spolpata, la ricordo ancora dopo le verifiche: era rimasto solo il telaio, il motore fatto a pezzi. Questo è lo spirito della Stock promuovere i giovani e mandarli in pista con moto standard. Tutto è vietato, le verifiche esistono e dunque onore al campione e ai ragazzi che hanno regalato gare entusiasmanti in questa stagione. Ma adesso è il momento di Polita e regalargli anche il giusto tributo!
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Di Filippo Delmonte (del 02/10/2006 @ 13:54:55, in superbike, linkato 1520 volte)
Imola da 10 e lode non tanto per i servizi, inesistenti, tanto per un pubblico meraviglioso, caldo, appassionato e folto, oltre 85000 spettatori che hanno riempito il Dino Ferrari per la grande festa di Bayliss e della Ducati. Super Troy da primato e perfetto nella tattica. Nella prima manche parte e combatte ma subito dopo si tranquillizza pensando soltanto all’obiettivo grosso. Per un combattente come lui non è facile fare il ragioniere e interpreta il ruolo a meraviglia. In gara2 tolto il peso del titolo si presenta con i colori dell’iride e mette tutti in riga. Degna risposta di un campione del mondo. Alex Barros capolavoro. Il brasiliano su una pista tecnica e difficile trova fin dal venerdì il bandolo della matassa e fa capolino costantemente tra le prime posizioni. Nelle due gare è perfetto. Mette in mostra una guida e una grinta degne del suo nome. Arriva sugli avversari come una furia e li dribbla senza patemi. Una volta scavalcato Toseland prende il largo e si va a godere gli applausi italiani sul gradino più alto del podio. Gara 2 è una fotocopia della frazione precedente, cambia solo il risultato. E’ secondo ma viaggia ancora una volta da primo della classe. Ci mette qualche giro in più per arrivare davanti e Bayliss è già lontano. Gli arriva comunque alle calcagna grazie a un passo devastante. Insomma una gara alla Barros, di quelle che quando è in giornata diventa imprendibile per tutti. Peccato che sia uno di quei piloti altalenanti, ma a Imola è stato un bel leone. Michel Fabrizio. A Imola arrivano in massa un sacco di suoi tifosi e lui è protagonista sempre. Peccato per le due rotture tecniche arrivate nel Gran Premio che poteva lanciarlo definitivamente in classifica. Dopo partenze sofferte arriva nel gruppo dei primi a suon di giri record ma sul più bello si deve fermare. Peccato perché sarebbe probabilmente salito sul podio. Luca Scassa voto 10. Monopolizza la gara della Stock 1000 con una condotta esemplare. Martella costantemente su tempi irrealizzabili per gli altri e già al Tamburello è in fuga. Vince e merita. Team EVR Ormeni, squalificati. Lasciano intravedere di avere utilizzato l’acquisizione dati e la mazza ferrata delle verifiche si abbatte sulle loro teste. I tecnici FIM avevano già dato l’avvertimento di non utilizzare, perché vietato ogni apparecchio di rilevamento, e loro se ne sbattono e così mandano in fumo la vittoria di forza del loro cavallo di razza. Non gli resta che piangere. Alex Polita stoico ed eroico. Diabolik stringe i denti e finisce sul podio, terzo, con i lacrimoni agli occhi. Lo scafoide fratturato fa male ma lui ci mette come sempre il talento e tanta determinazione. Chiude la porta a Corti e si accomoda al terzo posto che vale una vittoria viste le condizioni fisiche. E’ stato il grande protagonista della stagione e quattro ore dopo festeggia il titolo! Un numero 1 meritato e sempre cercato. Un grande che ha condotto un 2006 perfetto. Veloce e intelligente Alessandro ha tutte le virtù del pilota dal futuro roseo condite anche da una buona dose di sopportazione del dolore. Non ci sono parole per descriverlo tanto è mitico. Claudio Corti spettacolo. Per il cantante della gara si diverte a mettere la moto di traverso e guidare con uno stile meraviglioso. Il ragazzo di Como si aggrappa alla moto in modo sublime. E’ spettacolare e determinato. Sarà il futuro della categoria. A Imola nonostante non sia al top nella messa a punto tira fuori gli attributi e si consola con il quarto posto poi diventato terzo. In crescita spaventosa. Brendan Roberts. La scuola australiana ha sfornato un grande campione. E’ conteso da tutti a ragion veduta. E’ un tipo riservato, simpatico e leone da battaglia. Confeziona sul Snaterno un altro podio segnale evidente della sua forza. Guida a meraviglia la Suzuki del team HP e si conferma talento di grande portata. Davide Giugliano. Alessio Corradi lo chiama in modo scherzoso e dolce il cinghiale, si emoziona a vederlo e tifa per lui al muretto. Il ragazzino del team Lightspeed fa vedere cose egregie. Al primo anno in Europa mette in mostra una forza impressionante e vince nella sua Imola, pista che esalta le sue doti. Il futuro gli sorride. Guida di forza e gas sempre spalancato, Davide, mette in crisi tutti anche il campione Simeon. Il prossimo anno qualunque sarà la cilindrata che porterà in pista sarà un bell’osso duro ora che conosce anche le piste.
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Di Filippo Delmonte (del 01/10/2006 @ 17:14:26, in superbike, linkato 1437 volte)
Il team Gil Motor sport ha reso noti i programmi 2007 che li vedrà formazione ufficiale Kawasaki in Supersport con Foret e Riba. Il campione del mondo 2002 torna, Foret, torna così in sella alla verdona dopo averla guidata nel 2003. Ten Kate ha confermato per la prossima stagione Charpentier e Sofuoglu in Supersport. James Toseland sarà invece la punta di diamante in Superbike e al momento la seconda guida non è stata ancora scelta. Alex Polita correrà in Superbike con la Suzuki del team Celani che verrà resa ancor più competitiva grazie all’interessamento della Casa madre. Mondiale Supersport nei piani del team Lightspeed. La squadra capeggiata da Davide Bulega sarà la seconda formazione ufficiale Kawasaki. Davide Giugliano ottimo al debutto nella Stock 600 potrebbe così passare alla serie iridata, ma si tratta ancora di supposizioni visto che i piloti non sono ancora stati scelti. Dopo la lunga attesa, Speedy Ayrton Badovini ha raggiunto l’accordo con la MV e il team Union Bike Gimotosport. Il pilota di Biella rimarrà così nella formazione con la quale quest’anno ha fatto il definitivo salto di qualità verso l’olimpo della categoria.
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