Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Alitalia sull’orlo della fine. Primo passo fallimentare del nuovo governo Berlusconi, ora tanti elettori rimpiangeranno la x sul simbolo del Pdl, e decisivo verso l’ulteriore esborso da parte del cittadino. Paghiamo noi per una compagnia statale fallimentare. Prima la Fiat, poi Alitalia, risultato immutato, chi paga siamo noi! Il nano di Arcore con le sue cordate, il sindacato con le sue richieste, hanno chiuso la porta ad Air France. Ora non resta che attendere, ma i 18000 lavoratori rischiano grosso. E da un certo punto di vista gli sta bene. Manifestazioni contro i francesi per via del loro piano industriale, ma si sa l’ignoranza è difficile da debellare e così ora si trovano tutti sulla gogna di una compagnia che ha sempre avuto manager incapaci e mangioni, lavoratori per lo più raccomandati da una e dall’altra sponda. Ebbene adesso si piange, si ha paura in una nazione incapace di avere aziende, di avere un’opinione pubblica cosciente e di avere un futuro.
Il nuovo, anzi il vecchio che ritorna, darà sicuramente il colpo di grazia a un Paese in ginocchio, incapace di ribellarsi a una politica di serie Z, fatta di indagati, parassiti di un sistema malato e di una coscienza nazionale impalpabile. Stile italiano che pagheranno sempre i soliti, fino al momento in cui qualcosa cambierà, ma sarà dura cambiare se vediamo come ragionano i giovani e le famiglie.
L’importante sono i soldi e basta in questa società e i risultati si vedono! Stiamo andando verso la fine, come accaduto in Sud America. L’ignoranza fa questi scherzi e gli italiani oltre a questo, non credono in nulla e sarà dura avanti senza idee e soltanto con il calcio e il grande fratello.
Il campionato italiano cambierà padrone. A fine stagione scadrà il mandato della Sport Promotion che lo gestisce dal 2001, società che lo ha reso più professionale e dunque più appetibile, e subentrerà direttamente la Federazione. Il campionato torna dunque al mittente. Sarà un bene, un male? Vedremo poi. Di sicuro le certezze sono poche e le incertezze tante. La storia a volte insegna e anche in questo caso un episodio che potrebbe fare riflettere si è verificato ai tempi del Super Turismo. Premesso che il campionato automobilistico aveva creato un giro più ampio, fatto di grandi sponsor e dirette televisive, il Super Turismo organizzato dalla Salerno Corse aveva fatto gola alla CSAI che se l’era ripreso portandolo poi alla debacle, oltre a diversi processi con l’ex promotore, per un’organizzazione non certo all’altezza del privato e in poco tempo l’aurea magica era sparita così come Case e TV.
Il motociclismo non cadrà in aule di tribunale, ma rimane il fatto, che potrebbe perdere qualcosa con la nuova gestione visto che un promotore esterno per alcuni versi può fare ciò che vuole, la Federazione no, ad esempio su che base sceglierà il Trofeo da abbinare al campionato? Solo sulla base dei soldi, non questo no, non si può e dunque qualcosa di polemico potrebbe già nascere sull’abbinamento.
Il CIV, inolte, deve fare il passo in più; per arrivare alla professionalità completa, ha bisogno della tv per essere più vendibile. Insomma bisogna crescere ancora e non fermarsi.
A Monza dovrebbe esserci una conferenza stampa, un comunicato dove si annuncerà il futuro e pare certo che Sport Promotion rimarrà nell’orbita ricoprendo un ruolo nell’organizzazione, ma in modo marginale, e il resto sarà per mano di FMI e suoi consulenti e uno potrebbe essere anche Gianpiero Sacchi, avvistato al Mugello, uomo vicino alle alte sfere di Viale Tiziano e dotato di esperienza racing. Non sarebbe certo una scelta azzardata. Quello che fa invece pensare è il ruolo del presidente Sesti, presente al Mugello, poco esperto di velocità e un pelo presuntuoso nell’atteggiamento il che non è di buon auspicio. L’importante però sarà mettere in pista un bel team di persone, anche se andrebbero pescate fuori dall’ambiente moto. Perchè uno dei problemi delle due ruote è proprio la miopia dei più e dunque persone extra settore potrebbero migliorare tutto il movimento, anche perchè, fatto non da poco, sono in pochi quelli che nelle due ruote capiscono di marketing, co- marketing, comunicazione, aspetti fondamentali nello sport moderno.
Di certo ci sarà un fatto. Con il massimo organismo sportivo in campo, gli autodromi dovranno scendere a patti, dare agevolazioni, e sarebbe ora, nell’affitto e di conseguenza un pesante costo andrà a cadere e questo potrebbe essere di buon auspicio anche per i moto club, ma questa è una storia che non si avvererà.
La FMI quindi non avrà un compito facile. Dovrà abbassare i costi di team e piloti, attraverso iniziative come il minor affitto delle piste, dare visibilità, investire nella comunicazione e nella televisione, gli aspetti più deboli di oggi, per creare un giro appetibile per futuri sponsor, perchè alla fine la fortuna è che ci sono alcuni team che vantano sponsor e persone all’altezza di discorsi globali che sarebbe meglio mettersi dalla propria parte per dare brio al campionato. E poi dovrebbe nascere una collaborazione con la Spagna e questo rappresenterebbe una buona palestra, per imparare a convogliare pubblico e soprattutto a cambiare mentalità, cercando di farla cambiare anche all’utente comune che vede solo il calcio. Con i giusti strumenti si può fare!
Si può fare, ma per farlo bisogna anche ascoltare e per prima cosa bisogna ascoltare piloti e team, che a breve si raduneranno in associazione (vedi la postilla sotto) per fare valere i propri diritti. Era ora e sarà ora di rilanciare il campionato italiano, attenzione però non guardiamo i soldi, ma badiamo al torneo che per essere più bello avrebbe bisogno di gare più lunghe per allevare i nostri ragazzi, Case e team al via, nessun monogomma e iniziative atte a valorizzare una domenica qualsiasi in una domenica interessante.
TEAM: Nasce l’associazione dei team per un futuro migliore e per portare avanti la voce delle squadre, linfa vitale per piloti e per l’economia del tricolore. Il primo incontro in quel del Mugello è andato bene, presenti una quarantina di compagini, e si proseguirà a Monza dove è in programma una seconda riunione dove si presenterà statuto, ci saranno le prime adesioni e si decideranno i rappresentanti. Una bella notizia che aiuterà le squadre a fare valere la loro voce in Federazione e per professionalizzarsi su diversi aspetti, tra cui uno fondamentale al giorno d’oggi, la comunicazione.
La tragica scomparsa di Matteo Bagnaresi ha fatto tornare di moda l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, altro organo inutile di un’Italia che inventa posti di lavoro per amici. Tale istituzione ha vietato la trasferta dei parmigiani a Empoli per la gara di domenica prossima. Bene, anzi benissimo, ma ancora una volta andiamo ad agire dopo la tragedia e con metodi troppo soft. E’ ora di darci un taglio con questi divieti che nulla servono, bisogna combattere il male alla radice. Prendere lezioni dagli inglesi sarebbe troppo facile, meglio inventarsi norme assurde che a niente serviranno. Pardon sono servite dalle parole di Matarrese scritte su Repubblica di oggi. Altro personaggio dell’Italia che si ricicla senza cambiare, il presidente della Lega è soddisfatto del lavoro svolto che ha educato la gente, anche se lui medita e guarda ai contratti con le tv più che ai disastri dei tifosi. Forse pensa che i poveri Sandri e Bagnaresi, sfortunati nella circostanza, siano morti mentre giovavano a rubamazzo in autogrill. L’area di servizio è un territorio neutro, come si fa a dare la colpa al calcio o alle società che dovrebbero pagare la sicurezza, non i normali contribuenti che negli ultimi mesi devono avere paura a mettere un piede in un autogrill infestato da tifosi. Povera Italia, povero calcio per educarlo bisognerebbe stopparlo per tre mesi. Sarebbe uno specchio per curare le tante emorragie di un’Italia in fin di vita che promuove leggi tampone al posto di leggi vere e proprie in grado di punire gli idioti della domenica. Abbiamo la fortuna di avere pochi tifosi violenti al cospetto di quelli che erano gli holingan, ma non riusciamo a debellarli anche se qualche modo ci sarebbe a partire da controlli severi, ma anche lasciando agire la polizia per fare capire che la linea di confine non va oltrepassata come sempre accade da queste parti, ma va rispettata. Paesi anglosassoni docet!
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