Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
I ragazzi hanno fame e mettono in riga il dottore. I novizi della MotoGp strabiliano, esaltano e fanno fare la ola alla sabbia del Qatar per una prima serata d’autore dove tutto è stato perfetto, dall’effetto scenico alla trama principale del film, la bagarre senza confine.
L’atteso Stoner si conferma il bastonatore con la rossa Ducati, la più potente e quella che più assomiglia a una vecchia 500 per come si muove, qui il pilota ci mette tanto del suo e dimostra, se ci fossero ancora dubbi, chi è l’uomo da battere. La sua gara è perfetta nella gestione e nella scelta dei tempi: recuperare, passare, andare al comando e scrollarsi il baby Lorenzo.
Il compagno del divin Valentino suona la carica e in un sol colpo mette dietro il poco amato Pedrosa e il blasonato rivale, mettendo in pratica una guida cattiva, precisa e redditizia. Il nuovo che avanza è più avanti di ogni aspettativa, semplicemente un gigante!
Dinnanzi all’ingigantito numero 48, si scolora il 46. Non sarà a posto il Dottore, fa vedere belle guidate, come nel pezzo veloce, ma si deve inchinare alla fame dei ragazzi terribili. Le scuse questa volta non ci sono: la paga è stata servita senza fiatare. La Yamaha rispetto allo scorso anno è migliorata terribilmente, va forte e la Ducati non scappa più e poi è precisa. Il telaio, le sospensioni fanno il loro lavoro e in staccata si vede. Le due blu M1 non si muovono nemmeno sotto i colpi di due staccatori come Lorenzo e Rossi. Senza dubbio è la moto migliore e il divario tecnico tra le marche, come attendevamo, si è livellato, come l’elemento della discordia 2007 le gomme: Brigestone vince, Michelin piazza tre dei suoi nei primi cinque. Non male! Scongiurate eventuali critiche ora bisogna fare mea culpa se il sette volte campione vuole tornare a vincere. Un bagno di umiltà e nulla è perduto, mentre i debuttanti ballano e strigliano. Sarà l’inizio del cambio generazionale? Presto per dirlo.
Dovizioso è magico, splendido, cattivo, perfetto e primo dei privati. Che gara e che cattiveria. Batte Rossi in un finale concitato, rimane sempre attaccato ai primi nonostante una buona Honda, ma non ufficiale e leggermente meno veloce, ma alla fine chiude quarto e che spettacolo! I tempi segnati in inverno, le difficoltà patite lo caricano e lui risponde stupendamente. Il nostro futuro di buoni italiani.
E subito dietro l’altro debuttante cattivo, James Toseland. Il pianista re della Superbike fa le cose in grande. In pochi, soprattutto i nostri commentatori, se ne accorgono, ma lui va come un treno nonostante una M1 alla quale manca lo spunto ufficiale, qualche chilometro, per assicurarsi un qualcosa in più anche se il sesto posto è fantastico. Dalla Superbike alla Gp, James conferma il suo talento e l’ottimo inverno. Non si tira indietro nella bagarre e subito mette le cose in chiaro. Sportellata a Lorenzo, che alla fine ride, e gas spalancato.Un contatto molto simile a quello tra Fabrizio e Xaus a Phillip Island domenica scorsa.
Giacomino fa vedere che si è già adattato e già due anni, dopo il breve test di Valencia con la Honda, fa aveva detto:”la Motogp è più facile da guidare della Superbike” e si è presentato con il giusto biglietto. Peccato che la Casa dei tre diapason non gli abbia dato fin dal Qatar la roba buona, altrimenti qualcosa in più veniva fuori. Bravo James che riscatta lo spirito Superbike dopo la spazzolata di Bayliss di due anni fa! Fogarty mi disse che Toselan potrebbe vincere anche in Gp perché è giovane. Potrebbe realizzare il sogno.
E finiamo con la stella Edwards. Perde qualcosa dal compagno, ma rimane lì! E’ attaccato al gruppo per tutta la gara, cosa vuole dire? Forse il materiale simile agli altri non gli fa prendere i secoli come accaduto fino a fine 2007 e il pilota risorge. Miracoli della moto-politica!
Altro giovane terminator è Pasini. Sublime la sua gara, fantastico e duro nel finale. Riscatta le sfighe passate con una vittoria limpida e voluta. Recupera e alla fine mette tutti in fila, si infila nel pertugio lasciato da Barbera e si invola nell’ultimo giro, troppo superiore e troppo grande. Un bel record vincere al debutto!
Magica Australia, colori unici, tracciato spettacolare e unico, clima meraviglioso. Agli antipodi si è consumato un week end di passione che come tutte le gare che si corrono nella terra dei canguri rimane nel cuore grazie a belle battaglie e a protagonisti speciali come i piloti della Superbike.
Bayliss: vince e strabilia. Ancora una volta fa la differenza. Acciaccato dopo il volo del sabato, in gara si rivela il solito mastino. Non molla la preda e vince davanti al pubblico di casa. Imprime un passo da primato e alla fine esulta. Un piccolo aiuto gli arriva dal doppio ko di Biaggi, ma merita ampiamente. Sul suo passo gara si potevano nutrire dei dubbi, ma lui risponde con la sua solita classe e determinazione. Unico!
Biaggi: il Corsaro la fortuna la lascia in Italia. Il male parte forse dal sabato, quando la leva del cambio si rompe e deve partire dalla quarta fila. Se solo avesse passato il traguardo sarebbe partito ottavo, in base alle nuove regole.
In entrambe le manche è partito come un forsennato e in gara1 ha tenuto un passo da primato. Il vantaggio di Bayliss si andava sbriciolando sotto i colpi di Max. Poi alla fine il colpo di scena. Una scivolata da nulla al tornantino. Un avvallamento, gomme ormai finite, KO all’improvviso, ma nonostante lo zero giù il cappello per una gara esemplare corsa con il chiaro obiettivo di vincere.
E partire dalla quarta fila non è semplice, vista la mole di avversari da passare e scavalcare come birilli.
In gara2 Max ha recuperato prima, ma poi ha esagerato rimediando un volo da pelle d’oca. Carambolare nella destra dopo i box vuole dire cadere forte, Capirossi ne sa qualcosa, e rialzarsi con il radio rotto è quasi fortuna. Peccato! La voglia di vincere lo ha portato all’estremo. Un errore che ci sta, ma rimane il rammarico di un risultato sfumato e 50 punti a zero, rispetto a Bayliss, richiederanno il miglior Max per recuperare. E ci sarà a vedere dalla voglia di vincere e dai suoi trascorsi.
Fabrizio: spettacolare e grintoso. Prima rischia una gamba nella caduta in partenza. La sua Ducati non si è avviata e con Iannuzzo la botta è stata tremenda. E’ tornato al box senza uno stivale e una caviglia gonfia. E’ partito e ha fatto una gara maiuscola. Alla fine se l’è date di santa ragione con Xaus e ha avuto la meglio. Lo spagnolo, da sempre un duro, oggi non ha vinto il duello. Il mago talentuoso che già conoscevamo con la poco competitiva Honda, ha accumulato ancor più brio sulla Ducati ufficiale e sta veramente facendo il salto di qualità che aspettavamo. Grande!
Nieto: Continua a stupire. In gara2 è veramente bravo e va sul podio dopo il quinto posto di gara1. Va forte, ha una Suzuki in forma smagliante e lui guida e al momento è la seconda forza del campionato.
Checa: porta sul podio una Honda non ancora al massimo. In gara1 guida forte, nonostante la botta presa da Holland che lo lancia gambe all’aria al momento dell’esposizione della bandiera rossa per la caduta alla partenza. Riparte in fretta, si schiera e chiude sesto.
Nella seconda manche si supera. Guida come un toro, si prende la seconda piazza nonostante una cbr non ancora al pari della concorrenza e si va a prendere un meritato podio. In crescita e già atteso in Spagna. Carlos è un altro che dirà la sua appena la Honda sarà al massimo. Il potenziale non manca. In bella crescita anche Kyonari. In entrambe le gare fa rimonte pazzesche., Il giapponesino sta prendendo fiducia e sta imparando le piste oltre al metodo di lavoro del ten Kate. A presto ci sarà anche lui nella lotta al vertice. Così come ci sarà Sofuoglu. Il turco è forte, testardo e non molla mai e cresce con costanza. Spettacolare la sua seconda manche.
Xaus: avere Biaggi in squadra gli ha messo sicuramente pressione e lui risponde con un inizio sfavillante e consistente. In gara1 cerca il podio e trova Fabrizio. Decide di accontentarsi. E’ maturato e infatti è a 29 punti dal vertice. Rinato e migliorato nella gestione, la velocità non è mai stata messa in dubbio.
Corser: Troy è andato veramente forte, nonostante qualche problema di gomme. Già alla vigilia si sapeva che le R1 su questa pista potevano avere problemi di tenuta. Ma l’australiano nella gara di casa ha fatto vedere grandi numeri. Ha guidato oltre i problemi e si è preso un bel secondo posto in gara1. Nella frazione finale, voleva allungare per poi scontare la partenza anticipata, ma è volato gambe all’aria. Peccato, ma bravo.
Haga: dopo lo zxero del Qatar, il dolore al polso, Nori in condizioni non ottimali ha badato a fare cassetto. Non aveva il passo per vincere e così si è accontentato.
Lanzi: un week end sfortunato. Il suo mondiale inizierà in Europa. Peccato per gara2, una gomma lo ha tolto di scena. In gara1 pur pagando tanto in termini di velocità da chi aveva davanti, ha fatto il massimo. E’ in forma e si vede. Da Valencia con la 1098 evoluta sarà tra i protagonisti come ha fatto vedere già in Qatar con una gara splendida.
Pirelli: Il monogomma in questi anni ha fatto tanto, ma ora ci vuole il salto di qualità in termini di affidabilità, per tutta la gara, che come tempi sul giro. Lo spettacolo massimo, ha bisogno del di più. Forza, si può fare!
Inizia con il botto il gran Premio d’Australia. Fabrizio non parte, tutti lo evitano tranne Iannuzzo che investe il romano. I due carambolano a terra, il pilota Ducati perde uno stivale, ma potrà ripartire. Iannuzzo invece si rompe un braccio e viene portato in elicottero a Melbourne per accertamenti e per operarlo al polso. Sventola la bandiera rossa e Holland all’ingresso della discesa arriva come una furia e manda all’aria l’incolpevole Checa. Per un pelo non cade anche Sofuoglu.
Al secondo via Bayliss scappa, Biaggi parte bene e recupera. Il corsaro ha un passo da primato, recupera posizioni e si installa secondo. Non molla è il più veloce e solo un secondo e mezzo lo separa dal leader. Sul più bello Max scivola, perde l’anteriore al tornantino. Un avvallamento è fatale e addio sogni di gloria, ma è stato ugualmente magico. Vince Bayliss davanti a Corser che nel finale approfitta della lotta senza esclusione di colpi tra Fabrizio e Xaus. The wizard alla veloce sinistra prima dopo il traguardo molla i freni, passa lo spagnolo e gli restituisce la spallata. Il ragazzo non molla! Bravo e determinato finisce terzo!
Checa chiude sesto e fa miracolo con la Honda, Haga va indietro. La sua R1 consuma precocemente le gomme. Rolfo è decimo, Lanzi tredicesimo in bella rimonta.
Max si ferma prima del giro secco. Rientra ai box con la leva del cambio rotta e domani dovrà scattare dalla quarta fila. Un bel colpo di sfortuna per il Corsaro e il team Sterilgarda, dopo avere messo tutti in riga sul passo gara. Nelle prove libere prima della Superpole, il numero 3, ha fatto la differenza, martellando per diverse tornate sul tempo del 32. Inavvicinabile per gli altri, almeno sulla distanza.
In Superpole lo spettacolo è stata la lotta tra gli aussie, Bayliss e Corser. Due giri perfetti e alla fine Troy, quello della Ducati, mette tutti in riga e si aggiudica la pole nonostante la brutta caduta rimediata in mattinata nelle ufficiali che gli ha regalato un taglio profondo nel braccio, ma che non ha influito sulla sua scorza d’acciao.
Corser, l’uomo della pole, si è dovuto accontentare della seconda piazza e tiene in alto la banda Yamaha che arranca con Haga, undicesimo.
Strabilia Fabrizio, terzo in Superpole e sempre davanti. Il mago va forte, e questo lo sapevamo, non sbaglia, apprende in fretta i segreti della due cilindri e guida come un mastino. Spettacolare vederlo guidare lungo la pista. Per domani attenzione anche a lui!
Completa la prima fila Checa, che con tanto cuore e polso risolleva le sorti del Ten Kate, indietro con Kyo e Sofuoglu. Lo spagnolo sulla distanza è da valutare, ma nel giro secco è stato forte e comanda la compagnia spagnola, quinto Xaus, nono Nieto.
Smrz finisce sesto e rimane nel gruppo di testa. Il ceco fa volare la 1098 di Guandalini, moto velocissima,lui in super forma che si conferma bella manetta. Spettacolare vederlo uscire dall’ultima curva, senza dubbio tra i più veloci. Bravo
Problemi di set up rallentano Lanzi, solo diciassettesimo, ma ugualmente atteso per una gara in rimonta e confermare il buon momento anche se la mancanza di test, su questa pista si sente.
In Supersport Pitt fa sua la pole position nel finale, battendo la resistenza dell’ottimo Brookes che precede Parkes e Foret, quarto.
Clementi da sesto passa ottavo, ma è il migliore degli italiani nonostante una caduta. Il team BE1 rilancia anche Aitchison, tredicesimo, ma fatica con i ricambi Triumph, moto splendida, veloce, ma debole al momento. Diciassettesimo è MC Coy e Dionisi ventisettesimo.
Bravo Vizziello, nono, che precede Nanelli.
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