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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Filippo Delmonte (del 22/08/2006 @ 18:08:45, in gare, linkato 1425 volte)
Melandri vincerà il mondiale MotoGp? Mah! Il valore del pilota non si discute ma dobbiamo tenere conto delle strategie Honda. Già ci sono due moto della HRC ai primi due posti e sicuramente la seconda, quella di Pedrosa, appare avvantaggiata nella lotta. Lo spagnolo riceve aggiornamenti e la sua RC211 non mostra mai segni di cedimento e questo lo lancia in classifica nella rincorsa ad Hayden. L’americano è un bell’orologio, va forte e si è preso in carico lo sviluppo ma adesso come adesso sembra quello meno appetibile per la vittoria finale. Perché questo? Semplicemente perché a livello di immagine è meglio fare vincere il baby prodigio che arriva dalla Spagna e per la prima volta affronta la MotoGp con grande caparbietà e talento. Pedrosa infatti merita tutte le attenzioni possibili ma questo causa una lotta interna. Hayden avverte problemi, vedi Inghilterra e Brno, Melandri invece ha una moto che non va. Lui il gas lo gira ma la sua Honda non si dimostra molto veloce e questo regala dubbi. Marco sta correndo una grande stagione, ha vinto due gare e prima del botto di Cataunya e super lanciato in classifica. Ora deve rincorrere ma nessuno gli porge la mano. Il team fa il possibile, è risaputo che il team Gresini si una grande squadra, ma senza un apporto diretto dalla Casa madre la situazione non può subire molti sviluppi. Speriamo che in Honda lascino fare i nostri tre e aiutino anche Marco, seppur sia possibile visto che bisogna riportare al vertice il team interno e non quello satellite. Staremo a vedere e soprattutto attenzione a sua maestà Rossi e al Capirossi di Brno! Sono lì pronti ad approfittare del minimo errore dei rivali e delle loro squadre. In caso di affermazione di uno dei due sarebbero dolori per il marchio più blasonato del mondo.
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Di Filippo Delmonte (del 22/08/2006 @ 17:59:08, in superbike, linkato 2697 volte)
Giovani talenti si esprimono nelle categorie propedeutiche del mondiale Superbike e per una volta rivolgiamo le luci su di loro per fare alcune valutazioni. Lo scorso anno la Stock 600 , al primo anno di nascita, ha offerto due bei pilotini, Corti e Tiberio. I due ragazzini hanno fatto la differenza. Tempi di ottimo livello e fino a tre gare dalla fine non hanno avuto rivali, poi qualcuno è salito come Canepa. L’italiano e il francese sono andati a cannone mettendosi sotto gli occhi di tutti e progredendo ulteriormente quest’anno. Corti è uno dei protagonisti della 1000 e già ha una vittoria nel carniere, Silverstone, Tiberio sta invece facendo esperienza nella Supersport con risultati eclatanti come l’affermazione di Monza. Nel 2006 i mattatori della serie sono invece Simeon e Canepa. Gli alfieri di Suzuki e Ducati sono bravi, vanno forte e potranno avere una brillante carriera, ma al momento non sono al pari dei predecessori. I due ragazzi non riescono migliorare i tempi stabiliti dal binomio italo francese dello scorso ano. Su tutte le piste, tranne Valencia, i record non sono stati abbattuti e questo rende un quadro chiaro della situazione. Quest’anno non abbiamo talenti in cantiere nonostante utilizzino gomme più efficaci, le nuove Pirelli Diablo, e moto di ultima generazione. Canepa e Simenon rispetto al 2005 hanno abbassato sensibilmente i propri tempi, in media sei decimi sul giro, e questo denota il loro miglioramento verso l’alto che però non è ancora sufficiente per fare un paragone con i giovani predecessori. Sono comunque giovani di belle speranze e se calcoliamo che da un anno all’altro si può cambiare in maniera radicale allora ecco che si propongono al meglio per il futuro ma non al top come è toccato a Corti e Tiberio. Chi invece impressiona è Davide Giugliano. Il romano del team Lightspeed sta disputando una stagione egregia essendo all’esordio. Va forte e combatte come un leone. Ha vinto a Misano ed è sempre nel gruppo di testa, ma deve imparare a partire subito forte altrimenti non riuscirà a tenere la ruota dei primi due. Per il resto nulla di che sul fronte. Ci sono discreti pilotini ma ancora troppo acerbi. Insomma di talenti al momento siamo sprovvisti. Volevamo scovare talenti invece non ci siamo. Di campioni puri ne nascono uno ogni x anni, ma soprattutto per decretarli tali devono scontrarsi con i vecchietti che sovente gli cacciano discrete paghe che servono però per crescere. Quindi il giudizio definitivo lo daremo quando avranno più esperienza. Cosa che invece si ha in Superstock 1000 con grandi piloti pronti per il salto. Su tutti i nostri italiani:Polita, Badovini, Scassa. Un trio che potrà fare bene anche nelle categorie maggiori così come Corti.
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Di Filippo Delmonte (del 08/08/2006 @ 15:27:42, in superbike, linkato 1388 volte)
Su Sofuoglu se ne leggono di tutti i colori! Fin troppe a mio parere. Il ragazzo va forte, sale sul podio ultimamente e può essere uno dal brillante futuro. Innanzitutto penso che in Supersport stia facendo più del dovuto. Ok è sulla moto campione del mondo e la più buona del lotto, ma ha bisogno di apprendere l’arte della 600, è un giovanotto con la guida da SBK. Basta vederlo guidare che ci si rende conto di quello che guido. Ha una staccata allucinante, frena molto dopo gli altri. In curva spigola e non è dunque veloce per l’agile 600 e in uscita di curva spalanca sì presto ma gli altri dalla loro hanno maggior velocità al centro, visto che lasciano correre di più. E’ uno da grandi potenze e questo si è visto in Stock. In Germania ha corso con la 600 ma subito dopo è salito di categoria, un motivo ci sarà. A Brands Hatch il record della 1000 è ancora suo. Quindi lasciamogli tempo e basta dire che è un fermo! Il Ten Kate dopo la caduta di Charpentier lo ha iniziato a curare di più e i risultati si sono subito visti! Per fare un esempio su Sofuoglu prendiamo Polita. Come lo vedreste il diabolik sulla 600? Subito male perché la sua guida richiede cavalli da sfruttare. Guardate come affronta le curve. Anche su in Supersport non sarebbe, forse, subito competitivo e per questo sono ultra mega felice che passi subito in Superbike. A proposito. In Inghilterra è tornato alla grande. Ha sofferto in prova ma in gara che lavoro ragazzi! Che bello vederlo lì davanti e che spettacolo. Ha fatto numeri da urlo ma non è bastato perché la sua Suzuki non è al pari delle scatenate MV. La moto italiana ora è quella da battere. Scassa da parte sua ha vinto una gara che lo ha visto superlativo. Che numeri Luca! Bravo a tenere dietro gli indiavolati alle spalle, bravo nel finale a rintuzzare Badovini portandolo all’errore. E poi da Dingle Dell in poi era veramente impressionante. Si è sbloccato e questa vittoria conferma i lsuo grande talento. Badovini. Manico allo stato puro. E’ più composto in moto degli altri due e dà meno sensazioni ma in quanto a velocità ed efficacia lasciamo perdere. Sta crescendo in modo esponenziale e ha una grandissima grinta che lo aiuta ancor di più. Che bel pilota. A Brands Hatch voleva vincere e passare al comando nel mondiale. Non ci è riuscito per due errori ma nulla è perduto. E’ andato fortissimo, ha recuperato lo strappo su Scassa e Polita e l’errore nell’ultima curva ci sta in una categoria come la Stock e Speedy è un degno protagonista. Corti. Pierino colpisce ancora! Peccato per la partenza e cappello per il recupero. Una grande classe quella di Claudio e uno dei giovani più veloci in pista. Al primo anno nella 1000 e con poca esperienza sta veramente facendo cose egregie. Ha chiuso quarto in gara e questo la dice lunga perché per passare gente come Sacchetti, Rocamora, Silva ci vuole manico. Roccoli. E’ bello costante. Qundo capisce di non essere a posto ragiona e il quinto posto in classifica rende merito al fantino di Verrucchio. Sta facendo esperienza senza esagerare ed è il nostro migliore alfiere sulla scena Supersport.
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Di Filippo Delmonte (del 08/08/2006 @ 15:02:41, in superbike, linkato 1559 volte)
Brands Hatch è mitica, favolosa. Ogni volta che arrivi nella campagna inglese e varchi il cancello si avvera un sogno. Entri nella storia, nel mito di una pista tecnica, vecchia maniera, con curve da pelo e contropelo, saliscendi mozzafiato e una cornice di pubblico stupenda. 115000 domenica che applaudivano anche l’ultimo, un marasma quando passavano Haga, Bayliss, Toseland e Chili. Pelle d’oca anche per me che stavo comodamente in pit lane! Insomma uno spettacolo da vedere! Sulle note del Brands, proviamo ora ad analizzare i temi della trasferta britannica. Yamaha: La R1 è in progressione costante, un gran lavoro quello svolto dai ragazzi del team motor Italy e i risultati si vedono. Poi se a una moto molto competitiva aggiungiamo due piloti come Haga e Pitt il risultato non può essere che positivo. Haga: E’ arrivato al box come se fosse stato morso da una tarantola tanto era nero. Non è riuscito a guidare come voleva lui sulla pista che esprime al massimo le sue potenzialità. In gara2 ha corso con la seconda moto e i risultati gli hanno dato ragione. Ha vinto la sua prima gara stagionale con un forcing da lottatore. E’ arrivato al contatto con Bayliss nel curvane del traguardo, ha staccato come un matto in ogni curva, ha ragionato e infine si è trasformato da zorro. Dopo l’attesa l’attacco e il meritato tributo del pubblico. Il grande uomo di Brands Hatch è stato lui. Pitt: Dove ha peccato? Nelle partenze! Per il resto è stato esemplare. La vittoria di Misano non è certamente stato un caso. Quest’anno è veramente in palla. Lavora con metodo e nelle due manche si esprime su livelli da primo della classe. In gara 1 è stato un po’ sfortunato, nella seconda è stato magnifico. Una rimonta da funambolo per saltare come birilli i balsoni della classe e nel finale gira più veloce di Haga e Bayliss. Spettacolare Andrew e conferma di un grande binomio per i tre diapason. Ducati: Rimane la moto da battere. Va forte e non si inceppa mai. Il team lavora alla grande, con armonia, e ritorna a pungere. L’elettronica della 999 e il suo motore non hanno certo avversari e si godono così una leadership meritata. Bayliss: Si trasforma in Superman e in gara 2 deve cedere all’eroe Zorro, leggi Haga, ma le due gare di Brands Hatch fanno vedere che il mastino è tornato a morsicare la preda senza incertezze. Dopo tre manche in down, come dicono gli inglesi, Troy torna a essere il cecchino. Travolgente nella frazione di apertura scaccia la crisi e la tensione delle prove. Voleva tornare davanti a tutti e ce l’ha fatta con venticinque giri uno più bello dell’altro. In gara2 subisce Haga. Ma il giapponese ne aveva di più. Questo però non toglie onore alla sua presa di orgoglio e alla voglia di vincere il mondiale. Va in vacanza con +77. Bel caldo è? Ritrovato alla grande il cecchino. Lanzi: Subisce e non trova la via della miglior messa a punto. Lorenzo ci ha messo il massimo impegno senza riuscire a trovare i risultato. Un vero peccato, ma l’annata che sta vivendo non è certo fortunata e così tutto può accadere anche andare nel pallone. Il talento però c’è! Honda: La mancanza di elettronica raffinata come quella di cui dispongono le rivali, Ducati, in testa si fa sentire eccome. Le moto di Ten Kate nel complesso pagano solo questo, quella di Barros proprio non ne vuole sapere di andare, mentre le CBR DFX pagano i noviziato anche sul settore sospensioni. Toseland: Il mastino pianista va forte eccome. Ovvia alla mancanza di competitività della sua CBR con due manche spettacolari. In gara 1 è stratosferico: rimane attaccato a Bayliss con i denti, fa fuori Haga con tanta veemenza. Al momento appare il più in forma e il più veloce in pista. Gigante nel tornare sotto e stabilire il nuovo record della pista. E’ bravo anche in gara2 ma non è così efficace e lo capiamo. Correre due gare in inferiorità non è poi così semplice. Speriamo che l’elettronica arrivi presto. Muggeridge: Inconcludente. Fa impazzire in Superpole con un giro da manuale. In gara non gode la postazione 7, dove cade due volte. Peccato perché nella manche di chiusura stava andando alla grande e meritava un bel podio. Fabrizio: Pensate si sia perso dopo Brno? Sbagliato. Il mago guida e va forte ma a Brands Hatch non è semplice. La pista è stretta, ci vuole accelerazione e la mancanza di un bel sistema elettronico è un bel macigno. E se a ciò aggiungiamo la mancata messa a punto dell’anteriore la frittata è fatta. E’ in crescita insieme al team e giornate storte possono accadere. Per fare punti in gara2 è stato bravo, nella prima come biasimarlo. E’ andato a bomba ed è scivolato, ma un pilota come lui che va oltre i problemi è merce rara! Kawasaki: La verdona del PSG1 va sempre meglio grazie ai ragazzi del team che mai si risparmiano. Non resta che attendere un maggiore aiuto dalla Kawasaki per vederla sempre in lotta per i podio. Il team lavora bene ma ci vuole qualcosa in più per ottimizzare la situazione e i suoi piloti stanno dando un grande apporto. Vedi Walker, Laconi e Nieto che danno sempre l’anima e compiono belle imprese. Questa volta è stato Laconi il migliore del lotto. Proprio bravo e aggressivo.
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Di Filippo Delmonte (del 03/08/2006 @ 15:20:26, in superbike, linkato 2674 volte)
Prima di andare in vacanza e affrontare due piste insignificanti come Assen e Lausitz ci buttiamo nella magica atmosfera di Brands Hatch per un appuntamento mitico, bello, affascinante su di un tracciato ancora ruspante, alla vecchia maniera, dove il polso e il pelo contano più di ogni altra cosa. E così siamo già belli carichi di adrenalina a vedere il paddock già pieno il giovedì e attendiamo le prove di un Gran Premio che sarà elettrizzante. Bayliss sulla pista inglese dovrà tornare a volare per scacciare i brutti pensieri e riprendere il largo definitivamente, Lanzi da parte sua deve continuare a dare prova del suo talento e riemergere, sfiga permettendo. Kagayama dopo l’inattesa doppietta di Brno arriva su un tracciato che conosce bene per un altro doppio round da protagonista. Corser e Haga invece sono attesi a dare pathos ed emozioni come fatto lo scorso anno, quando infiammarono con una bagarre da infarto la domenica anglosassone, e ristabilire il loro primato. Da Casa Italia esce invece la stella Fabrizio. Michel dopo la grande prova di forza ceca è atteso alla conferma e all’ennesimo salto in avanti per consacrarsi e togliere gli ultimi dubbi, su chi li nutre, sul suo ruolo di grande protagonista. E poi vediamo cosa saprà fare Kurtis Roberts sulla Ducati del team Pedercini sperando che l’americano possa portare un po’ di bel tempo sulla squadra mantovana che merita un bel premio dopo la sfortunata parentesi Neuckirner. In Supersport rientra nella mischia Nannelli. Il toscano dopo la parentesi Honda DFX torna da Caracchi e sulla Ducati 749 che lo scorso anno fece volare in Inghilterra, prima fila per lui. Ma l’attesa è su Charpentier. Il generale vuole tornare a ristabilire le distanze e dopo due settimane di intenso allenamento è pronto per tornare a monopolizzare il gradino più alto del podio. Attenzione però alle Yamaha di Curtain e Parkes che migliorano di gara in gara e dimostrano di credere nell’impresa. Ma anche Tiberio e soprattutto Sofouglu possono dire la loro in una categoria di nuovo combattuta. E per i nostri colori spazio a Roccoli e Vizziello che insieme a Nannelli cercheranno di portare a casa un grande risultato. Mancherà invece Corradi. Alessio dopo Brno ha preferito prendersi una pausa per guarire dagli infortuni rimediati negli ultimi tempi e tornare così ina volta che sarà a posto fisicamente. In bocca al lupo gommista di Langhirano. La girandola di cambi nella Superstock potrebbe influire sullo spettacolo. Diabolik Polita ha annunciato di voler ristabilire le distanze dopo il ko di Brno. Badovini e Scassa invece ci credono e saranno combattivi più che mai. Boccolini invece è atteso a una grande gara per scacciare le polemiche e confermare il suo estremo talento. Non ci saranno invece Chiarello e Saltarelli. Il vicentino ha deciso di interrompere il rapporto, di comune accordo con il team Lightspeed, e dunque sarà spettatore prima di tornare nella mischia, pare abbia diverse offerte. Saltarelli invece è stato appiedato dal team PMS che gli ha preferito Silva, che ritorna così a muovere un ruolo da protagonista dopo il secondo posto di Valencia. Speriamo che Saltarelli da parte sua possa trovare una sistemazione fin dalla prossima gara visto che il ragazzo merita. Al primo anno in Europa è andato sempre bene. Chi torna è invece Roberts. L’inglese del tema HP è pronto a rientrare nella mischia dopo la grande gara di Misano e a casa sua potrebbe anche scalare i gradini del podio, quelli abitualmente frequentati nel campionato inglese Superstock che comanda a mani basse.
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